Addio a sigle, acronimi e abbreviazioni sulle ricette mediche. Il ministro della Salute Giulia Grillo ha reso noto un avviso destinato a tutti i medici d’Italia affinché evitino di prescrivere farmaci e terapie usando una “scrittura indecifrabile”. La nota in cui si invitano gli specialisti a scrivere in stampatello è stata inviata alle venti regioni, che dovranno impegnarsi a darne ampia comunicazione.
La scelta del ministero nasce dalla volontà di limitare gli errori nell’interpretazione delle ricette ed evitare di causare danni ai pazienti. Nell’avviso, inoltre, c’è l’invito a specificare in ricetta il principio attivo del farmaco e a indicare dettagliatamente la posologia. Bisognerà infine evitare di usare sia i numeri romani, sia espressioni troppo generiche come “al bisogno”, “un cucchiaino” o “un misurino”, preferendo a queste delle locuzioni precise e standardizzate.
Si consideri inoltre che in Italia, negli ultimi anni, le segnalazioni di errori nell’interpretazione di ricette sono drasticamente aumentati, specie nell’ambito delle chemioterapie. Per questo, molti medici stanno iniziando ad usare esclusivamente il lessico stabilito dal dizionario armonizzato, predisposto dall‘European Society of Clinical Pharmacy (ESCP).