CATANIA – Si è riservato la decisione il Tribunale del riesame di Catania a conclusione dell’udienza di oggi sulla richiesta di dissequestro di telefonini e apparati informatici eseguiti nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura sul rimpatrio, contro la loro volontà, di minorenni che erano in affido a famiglie siciliane.
Il provvedimento
Il decreto, eseguito dalla polizia postale, è stato emesso dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dal sostituto Francesco Camerano, ed è stato eseguito nei confronti della tutrice di alcuni bambini, Yuliya Donnichenko, 46 anni, indagata per violenza privata e minacce aggravati, secondo l’accusa, dal fatto di essere stati commessi in danno di minorenni orfani e con abuso dei poteri connessi alla funzione di tutrice.
Le accuse nei confronti della donna
La donna è anche indagata per estorsione e tentata estorsione: secondo l’accusa avrebbe chiesto dei soldi a famiglie italiane per fare agevolare l’arrivo di ragazzi ucraini in Italia o per la loro adozione. La donna è assistita dall’avvocato Giuseppe Lipera, che ha respinto tutte le accuse spiegando perché la tutrice sarebbe estranea a tutte le contestazioni. Nell’inchiesta della Procura di Catania risulta indagato anche un italiano, Christian Fiumara, di 45 anni, compagno dell’ucraina, difeso dall’avvocato Gaetano Russo. I legali hanno chiesto al Tribunale del Riesame l’annullamento del sequestro dei beni di proprietà dell’istante e che ne disponga la restituzione. La Procura, con il pm Camerano presente in aula, la conferma del provvedimento di sequestro.