ACIREALE – Stalker in manette. G. D, 46enne acese, è stato arrestato dagli agenti di polizia perché considerato responsabile di svariati gravi reati nei confronti di più vittime e, in particolare, per il reato di atti persecutori, violenza sessuale, circonvenzione di incapace, sostituzione di persona ed estorsione. L’indagine consiste, sostanzialmente, in due diversi filoni. Il primo è iniziato nel mese di settembre 2016, quando è stata avviata un’attività investigativa che ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo che, abusando dello stato di infermità psichica di una donna, si è fatto consegnare, in più occasioni, ingenti cifre di denaro per oltre 5.000 euro. Inoltre, utilizzando falsi account Facebook, si è attribuito l’identità di un altro uomo, sempre al fine di ingannare la donna per estorcerle denaro. In una circostanza l’arrestato ha estorto, colpendola con un pugno, la somma di 350 euro a un’altra donna che era stata incaricata dalla vittima di consegnargli del denaro. Nel frattempo gli inquirenti hanno avviato un’indagine parallela consentiva di accertare che l’uomo era responsabile anche del reato di atti persecutori nei confronti di una donna di 41 anni, con la quale aveva avuto una relazione amorosa, interrotta per volontà della donna, proprio a causa dei comportamenti violenti e minacciosi dell’uomo il quale, secondo la denuncia fatta dalla vittima agli investigatori del Commissariato, in una circostanza l’aveva costretta con la forza a un rapporto sessuale.
Negli ultimi giorni l’uomo, pur essendo stato indagato, ha aumentato la sua pressione psicologica nei confronti della vittima di stalking con messaggi dalle chiare frasi minacciose, imponendole perfino di non allacciare altre relazioni, altrimenti avrebbe provveduto a eliminarla. La gravità delle minacce, il comportamento violento e persecutorio dell’uomo, la frequenza sempre più intensa con la quale i messaggi sono stati inviati, ha fatto scattare un’immediata attività di protezione della vittima, concordata con la competente A.G., che è stata costantemente seguita dal personale della Polizia di Stato, al fine di tutelarne l’incolumità. In particolare l’uomo, cercando di rimanere non identificabile, nei giorni scorsi ha inviato, da cabine telefoniche, messaggi con minacce di morte alla donna, cagionandole naturalmente un grave stato di ansia e di paura. A ogni messaggio inviato, però, è corrisposta un’immediata attività di riscontro da parte della Polizia di Stato, finalizzata a verificare chi fosse l’autore delle minacce: grazie alla individuazione dei telefoni pubblici e alla visione di alcune riprese di impianti di video registrazione, l’uomo è stato individuato.