Mobilità dei dipendenti regionali | Grasso: "Non è vero, falso allarme" - Live Sicilia

Mobilità dei dipendenti regionali | Grasso: “Non è vero, falso allarme”

L'assessore smentisce la notizia di trasferimenti in corso dal dipartimento Beni culturali.

FUNZIONE PUBBLICA
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PALERMO – “Si è trattato soltanto di un falso allarme, non abbiamo ancora trasferito nessuno, né è nostra intenzione depauperare un dipartimento per coprire i vuoti di un altro”. Lo dice l’assessore Bernardette Grasso, assessore regionale alla Funzione pubblica, a LiveSicilia, bloccando qualsiasi “travisamento” su un “piano di mobilità straordinaria che rispetta la legge” e che, stando alle notizie di questi ultimi giorni, avrebbe portato 68 dipendenti regionali del dipartimento Beni culturali verso il dipartimento delle Attività produttive, scatenando le reazioni indignate dei sindacati. “Abbiamo inviato una comunicazione ai dirigenti generali e di servizio – prosegue l’assessore – ma nessun dipendente è stato spostato in modo coatto, e nessuno sarà spostato prima di aver avviato un confronto con i sindacati. La notizia è stata travisata. D’altronde, lavoriamo tutti per lo stesso obiettivo: fornire servizi adeguati ai cittadini”.

Oggi, sulla notizia dei trasferimenti, la Cisl Fp Sicilia aveva invocato l’intervento di Bernardette Grasso: “Non si possono prendere figure specializzate di un settore e spedirli ad occuparsi di attività e materie completamente diverse e mai trattate prima. Questi -hanno affermato il segretario generale della Cisl Fp Sicilia Paolo Montera e il segretario regionale dei dipendenti regionali della Cisl Fp Sicilia Fabrizio Lercara – sarebbero provvedimenti tampone che non tengono conto di criteri oggettivi né delle competenze né della professionalità che i soggetti coinvolti hanno acquisito nel tempo. Non è questo il modo per far fronte al blocco delle assunzioni e alla carenza di personale nei vari rami dell’Amministrazione regionale né pare essere in linea con le dichiarazioni del presidente Musumeci, quando asseriva che i dipendenti regionali andavano motivati”. “Ci aspettiamo – proseguono Montera e Lercara – che agli annunci del governo seguano i fatti: è stata ribadita più volte, infatti, l’intenzione di riformare dalle fondamenta la macchina amministrativa regionale, cosa che per altro stiamo facendo nell’interlocuzione con l’Aran Sicilia dove stiamo lavorando al rinnovo del contratto dei regionali e dove si tratteranno prospettive importanti, come lo Smart working, le sedi virtuali e l’utilizzazione di altri semplicissimi strumenti informatici, utili e già in uso nelle Pubbliche Amministrazioni all’avanguardia. È quella la sede idonea per il confronto sulla mobilità, sui diritti dei dipendenti regionali e sul miglioramento dei servizi offerti ai cittadini”.

“Questo sindacato – ha sostenuto invece Gianni Borrelli della segreteria della Uil Sicilia – è da sempre favorevole alla mobilità, purché avvenga dopo un confronto serio e un’attenta verifica. Le scelte devono avvenire con criterio per non creare ulteriori disagi in settori chiave, già in crisi”.

“Il governo – hanno scritto i sindacati autonomi Cobas-Codir, Sadirs, Siad e Ugl – abbia il coraggio di accogliere la nostra richiesta per il cambiamento della Regione e proceda, rispettando i ruoli, immediatamente, alla riclassificazione di tutto il personale: solo così si potrà tentare di porre rimedio all’emergenza gestionale che giorno dopo giorno diventa sempre più grave in assenza di interventi concreti. Non staremo a guardare – concludono le segreterie sindacali degli autonomi – e se il governo non darà immediate disposizioni per rendere nullo questo trasferimento, non esiteremo a chiamare a raccolta tutto il personale di custodia chiedendo loro di incrociare le braccia causando la chiusura di tutti i siti museali della Sicilia, a difesa della funzionalità dei musei e dell’intera categoria fortemente vilipesa da questi atti politici inaccettabili e indefinibili”.

 

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