Montalto e i rapporti con Morace | "Nessuno scambio di favori" - Live Sicilia

Montalto e i rapporti con Morace | “Nessuno scambio di favori”

"Caronia? Non ero io a decidere".

L'inchiesta che coinvolge il deputato Fazio
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PALERMO – “Non c’è stato nessuno scambio di favori. Il giornalista Piero Messina l’ho segnalato a Ettore Morace perché sapevo che aveva bisogno di un ufficio stampa. Per quanto riguarda la vicenda di Marianna Caronia, è vero mi ha contattato ma io non potevo fare nulla. Non ero io a decidere”. Così si è difeso – davanti al gip Marco Gaeta – Giuseppe Montalto, segretario dell’assessore regionale Giovanni Pistorio, indagato per corruzione, assieme al candidato sindaco di Trapani Girolamo Fazio e all’armatore Ettore Morace. Nell’inchiesta c’è anche l’ex deputato regionale Marianna Caronia, candidata al consiglio comunale di Palermo, che – secondo il pm Luca Battinieri – avrebbe ottenuto da Morace, tramite l’intercessione di Montalto, una liquidazione superiore a quello che le spettava dopo la fine del rapporto con “Siremar spa”, società marittima acquistata dall’armatore.

Una parte del tfr, poi, le sarebbe stato dato grazie alla fattura di una prestazione da lei mai assicurata. Sempre secondo l’accusa, il potere di Morace era tale da riuscire a bloccare la nomina all’Ars di un consulente a lui sgradito, grazie alle pressioni di Fazio e di Montalto che, in cambio, avrebbe piazzato amici come il giornalista Piero Messina all’ufficio stampa della compagnia. Domani, davanti al gip comparirà Fazio, come Montalto ai domiciliari. Mentre ieri è stato interrogato Morace che si trova in carcere.

*Aggiornamento ore 20.54
Ha respinto tutte le accuse il luogotenente dei carabinieri Orazio Gisabella sentito dal gip di Perugia per l’interrogatorio di garanzia legato alla misura cautelare della sospensione dal servizio per lui disposta nell’ambito dell’inchiesta della procura di Palermo che ha tra l’altro portato in carcere l’armatore Ettore Morace. Per il sottufficiale i magistrati siciliani hanno comunque già disposto la competenza dei pm perugini. “Nel corso del lungo interrogatorio, protrattosi per circa quattro ore, il Luogotenente Gisabella ha chiarito, attraverso il richiamo a precisi elementi di fatto e circostanze oggettive, ogni profilo della vicenda in corso di accertamento” ha sostenuto il suo difensore l’avvocato Nicola Di Mario. “In particolare – secondo il legale – ha escluso la natura di atto contrario ai doveri di ufficio della relazione da lui predisposta trattandosi, invece, di un adempimento doveroso collegato alle funzioni di ufficiale pg da lui svolte. Ha precisato, inoltre, dettagliandone i particolari che la collocazione della figlia presso una società di trasporto marittimo si pone al di fuori di qualsiasi presunta dinamica illecita contestata dalla Procura della Repubblica di Palermo”.


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