Il decesso dopo il ricovero al Civico| Denuncia dei parenti di una donna - Live Sicilia

Il decesso dopo il ricovero al Civico| Denuncia dei parenti di una donna

L'ospedale Civico di Palermo

Maria Rosa Ficaloro è deceduta nell'ospedale palermitano a causa di un'emorragia cerebrale. Aveva 62 anni. I parenti si rivolgono alla magistratura.

PALERMO – Innanzitutto chiedono chiarezza. Quella chiarezza che dicono di non avere ottenuto dal confronto con i medici dell’ospedale Civico di Palermo. Sono i parenti di una donna di 62 anni morta il 9 giugno scorso.

Prima il ricovero, poi l’intervento chirurgico, infine il decesso per un’emorragia cerebrale quando sembrava tutto pronto per le dimissioni di Maria Rosa Ficaloro. Sono gli stessi familiari a ripercorrere le tappe della vicenda, così come da loro vissuta, nella querela firmata dagli avvocati Alessandro Martorana e Diego Pennino.

Il 2 giugno la donna si sente male nel suo appartamento di via Michele Cipolla. È svenuta e ha una paralisi al braccio, alla bocca e un ematoma. Tutto nella parte sinistra del corpo. E così viene trasferita al pronto soccorso dell’ospedale Civico dove una prima Tac ipotizza che si sia trattato di un attacco ischemico. È necessario il ricovero. I parenti dicono di avere sentito i medici discutere per trovare un posto letto, non subito disponibile né al Civico né in altri ospedali. Cinque ore dopo la paziente viene trasferita nel reparto di Neurologia in terapia semi-intensiva. Maria Rosa Ficaloro reagisce bene ai farmaci che le vengono somministrati, ma all’indomani viene comunicato ai parenti la necessità di un intervento chirurgico per rimuovere alcune placche nella carotide, probabile causa del malore.

L’intervento viene eseguito il 5 giugno nel reparto di Cardiochirurgia. All’indomani la donna sta già molto meglio. Le cose, però, si complicano il 7 giugno, quando la signora Ficaloro comincia ad avvertire forti mal di testa, fronteggiati con un analgesico. La situazione clinica viene giudicata compatibile con le dimissioni. Solo che L’8 giugno, quando il compagno della donna va in ospedale per organizzare il rientro a casa, scopre che il mal di testa è tornato. A questo punto, sempre secondo la denuncia dei parenti, le notizie si fanno imprecise: si parla di un nuovo intervento chirurgico oppure della necessità di eseguire una Tac. Fatto sta che la donna finisce in Rianimazione. Il 9 giugno un medico avrebbe avvertito i figli e il compagno che il primo intervento era perfettamente riuscito, ma che per lenire il mal di testa a Maria Rosa Ficaloro sarebbe stato somministrato un farmaco, causa di un picco di pressione. È stato questo a provocare l’emorragia cerebrale e la morte del 9 giugno?

I parenti chiedono di sapere cosa sia accaduto, invocano quella chiarezza che non avrebbero ricevuto dalle spiegazioni dei sanitari, né prima e né dopo l’intervento.

 


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