Morto il 24enne ferito con un cacciavite|L'aggressore chiede perdono - Live Sicilia

Morto il 24enne ferito con un cacciavite|L’aggressore chiede perdono

Canicattì
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E’ morto Calogero Giardina, il giovane di 24 anni di Canicattì (Ag), aggredito a colpi di cacciavite alla testa da un ragazzino di 17 anni ora in carcere. Giardina era in coma dal 17 luglio.

Il giovane è deceduto all’alba nel reparto Rianimazione dell’ospedale di Sciacca dov’era stato portato subito dopo il ferimento. Il minorenne arrestato, che avrebbe aggredito la vittima per una rivalità in amore, adesso dovrà rispondere di omicidio aggravato.

I carabinieri di Canicattì e la Procura della Repubblica di Agrigento stanno valutando anche la posizione di due giovani presenti all’aggressione che potrebbero avere aiutato il diciassettenne.

Il minorenne che ha colpito la vittima ha scritto una lettera aperta in cui chiede perdono. Secondo il suo legale, Diego Giarratana, che ha diffuso il testo, la lettera è stata scritta ieri sera, prima del decesso della vittima.

“Dopo avere avuto il tempo e le condizioni per potere riflettere e pensare su quanto accaduto quella maledetta notte del 16 luglio -si legge- ho capito quanto male ho commesso. Sono consapevole di non avere il diritto di chiedere nulla a quanti stanno soffrendo in questo momento per le disperate condizioni di Calogero, ma sento la necessità, nonostante ciò, di chiedere perdono per quello che è successo. Forse nessuno potrà credermi -prosegue il minore- ma non avevo intenzione di provocare tanto dolore e non potevo capire le conseguenza che le mie azioni potevano avere. Non faccio che desiderare di potere tornare indietro nel tempo a quel maledetto sabato sera e desiderare di restarmene a casa cosi’ da impedire quello che è successo. Anche se non ne ho il diritto, prego ogni giorno affinchè le condizioni di Calogero migliorino e possa ritornare presto a casa ad abbracciare i suoi cari, in modo da diminuire il mio senso di colpa. Forse -conclude il diciassettenne- nessuna di queste mie parole sarà ascoltata e forse nessuno crederà al mio pentimento, ma sento la necessità di esprimere tutto il mio dispiacere”.


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