Nasta, il pr con gli occhi blu | amato dal popolo della notte - Live Sicilia

Nasta, il pr con gli occhi blu | amato dal popolo della notte

Alessandro Nasta

Un ritratto dell'organizzatore di eventi morto nel tragico incidente di via Bonanno.

Palermo - il personaggio
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PALERMO. “Organizza Nasta, sarà una seratona”. Migliaia di volte, per anni, questa espressione è stata protagonista degli happy hours palermitani, il momento in cui il popolo della notte sceglie come proseguire la serata dopo un aperitivo o trascorrere una notte di movida. Alessandro Nasta, il pr morto nel tragico schianto che ha squarciato il silenzio della notte alle falde di Monte Pellegrino, era uno dei protagonisti indiscussi delle notti palermitane. Era il pr con gli occhi blu, un ragazzo di 39 anni con un grande seguito di aficionados, animatore delle serate del capoluogo siciliano nelle quali riusciva a riunire diverse generazioni attorno a una consolle di un dj o semplicemente davanti a un drink in una location suggestiva, a prescindere dalla stagione. In estate o in inverno aveva sempre la proposta giusta per una serata “diversa”, dove la costante era solo il divertimento e la buona compagnia.

Alessandro era così, sempre alla ricerca di una novità con cui conquistare la curiosità e il tempo libero dei più o meno giovani in cerca di divagazione. La sua gente era “trasversale”, a Palermo lo seguivano tutti, dagli studenti universitari under 30 ai professionisti over 40. Dalle signore della borghesia palermitana allo stuolo di ragazze conosciute nelle scorribande notturne dell’ultimo decennio.

Aveva sempre un sorriso per tutti Alessandro, ma non quello che deve avere d’ordinanza un buon pr, ma un sorriso genuino, proveniente dal benessere che solo lo status di un uomo che adora il suo mestiere sa concedere ai suoi interlocutori. Da qualche anno si era anche avvicinato al tennis e tra i viali alberati del Tc2 di Palermo aveva iniziato a darci sotto con diritto e rovescio, sudore e fatica per colmare quel gap incolmabile che si porta dietro chiunque non abbia preso la racchetta in mano in prima elementare. Anche al circolo di via San Lorenzo Nasta si era cucito addosso l’etichetta di animatore della palestra e dello spogliatoio. I suoi aneddoti e le battute sotto la doccia, o tra un esercizio e un altro, oggi lasciano spazio al dolore e a un grande senso di vuoto.


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