CATANIA – Non si tratta più di casi isolati. Men che meno di fatti sporadici. L’ultimo, ma solo in ordine di tempo, è quello che ha visto un esaminatore essere stato picchiato dal proprietario di un mezzo pesante che era risultato essere non idoneo a circolare in strada perché privo dei necessari requisiti di sicurezza. Così come stabilisce il Codice della strada. Ed invece di assecondare la possibilità fornita di rimediare, l’autista ha prima minacciato e poi aggredito e schiaffeggiato il dipendente della motorizzazione.
Un danno che finisce con l’essere non tanto (e solo) fisico: ma che si ripercuote in modo altrettanto violento dal punto di vista psicologico.
“Se non fossero intervenute altre persone a sedare gli animi, le cose sarebbero andate forse anche peggio”, ci dice l’ingegnere e direttore della Motorizzazione di Catania, Marco Anfuso, che sul finire del 2022 si è visto costretto a prevedere un servizio di guardia giurata all’interno degli uffici della Motorizzazione etnea.
“Una violenza che è prassi”
Un episodio (quello raccontato è accaduto a Scordia) che è identico, nelle modalità e nelle conseguenze, ad altre situazioni nelle quali quando non si arriva all’aggressione e al contatto fisico si giunge, comunque, a pesanti minacce e ingiurie nei confronti di chi sta semplicemente svolgendo il proprio lavoro.
“Tutto questo non è più tollerabile: non è più sopportabile – prosegue Anfuso -. Ci sono sempre delle schegge impazzite che non riescono a comprendere che i problemi non si risolvono con la violenza. L’andare in escandescenza per un esito negativo nella procedura che hanno richiesto, come l’esame per la patente di guida oppure la revisione del mezzo, è diventata una prassi indecente”.
Un segnale di protesta
Da qui la decisione di reagire e di lanciare quanto meno un segnale che non sia di resa. E così, gli uffici esterni (quelli in provincia) della Motorizzazione – da lunedì 11 a mercoledì 13 marzo – si asterranno da qualunque operazione. “Il nostro è l’ennesimo grido d’allarme. In quei tre giorni sospenderemo tutte le procedure d’esame per il conseguimento delle patenti di guida presso le autoscuole, saranno anche sospese tutte le operazioni di revisione dei veicoli”.
Nel corso dei questi mesi sono giunti numerosi attestati di solidarietà: dalle associazioni di categoria, al mondo dei centri di revisione e delle autoscuole. Ma tutto questo non può più bastare. Anche perché la situazione adesso è davvero al limite e sempre più pericolosa.
“I dipendenti sono vittime”
Giusto un anno e mezzo fa accadde proprio il fatto più increscioso con due persone che aggredirono un esaminatore che si era “permesso” di respingere un candidato.
“Abbiamo coinvolto le forze di polizia, sporto denunce, interessato il Prefetto, abbiamo ricevuto la solidarietà piena del governo regionale e del presidente dell’Ars – conclude il Direttore Anfuso -. Ma questa volta dobbiamo dare un segnale ben preciso. In questo contesto siamo tutti delle vittime: perché lo diventano anche le autoscuole che si trovano costrette a fare i conti con queste azioni.
Sembra quasi che queste continue aggressioni non facciano più notizia e si debba rimanere ad aspettare il prossimo episodio. Un pensiero ed una preoccupazione che diventano insopportabili.
Come possiamo proseguire in queste condizioni? Con in più la preoccupazione stessa delle nostre famiglie”.