CATANIA – La mozione Emiliano commenta positivamente il voto. Quella di Catania con molta probabilità era una delle battaglie più difficili da combattere in Sicilia. Considerate le forze messe in campo da Matteo Renzi e Andrea Orlando, il risultato ottenuto dalla compagine che appoggiava la mozione congressuale di Michele Emiliano è stato stupefacente. Non trascurando il fatto che nelle liste di Emiliano erano presenti “solo” professionisti studenti e gente “normale” ma impegnata nella Politica vera, contro uno stuolo di parlamentari nazionali e regionali, la nostra si può definire una vera vittoria democratica. “Poco meno di un mese fa gli iscritti al Partito Democratico erano stati chiamati alle urne per esprimere una loro opinione sulle mozioni congressuali. Allora Emiliano prese il 2,96% oggi portiamo a casa il risultato del 11,52% – dichiara Giovanni D’Avola – La nostra e’ stata una campagna elettorale seria incentrata sulla voglia di creare una nostra nuova classe dirigente del Partito Democratico che riporti il Nostro partito a rappresentare la gente comune, i lavoratori, le insegnanti, gli ultimi e la gente di Sinistra e lo abbiamo fatto con la sola forza della nostra volontà”.
Per Giuseppe Caudo, coordinatore provinciale della mozione, “Renzi perde 10-15 punti percentuali rispetto al resto d’Italia. Noi abbiamo raggiunto da soli l’11%, sono tremila e cento voti in provincia che credo che siano una sorpresa per tanti e la dimostrazione delle loro debolezze interne. Alcuni dati – continua – come Scordia nel Calatino o Acireale ci rendono assolutamente contenti. Siamo partiti tardissimo, con un candidato difficilissimo da fare conoscere, con una macchina fatta tutta di ragazzi, di volontari. Superare l’11% è un risultato veramente straordinario. Luigi Bosco eletto nel collegio Provinciale e Giovanni D’Avola in quello della Città ne danno la misura, considerando che nei circoli avevamo preso poco meno del 3%, 163 voti”. Numeri importanti, nell’ambito di primarie gravate da sospetti e veleni sulle modalità di acquisizione dei voti, specialmente in alcuni quartieri. “Credo che chiunque sia stato ai seggi ieri abbia chiaro che c’è stata da un parte una grande festa della democrazia e dall’altra qualcuno che ha voluto forzare la mano – continua Caudo – mi pare che alcune testimonianze giornalistiche lo abbiano dimostrato. Noi ci vantiamo del fatto che i nostri voti sono costati due euro, che erano quelli che ho pagato io per votare. Non so se tutti possono dire la stessa cosa”.
Un risultato, quello rivendicato dai rappresentanti della mozione Emiliano, che è la dimostrazione dell’esistenza di un’opposizione alla maggioranza renziana in Sicilia. Conclude Caudo: “Noi ce l’abbiamo chiaro il nostro scenario, i nostri oltre tremila voti rappresentano un’area vicina al progetto del Presidente della Regione Rosario Crocetta, che non si è speso minimamente in questa campagna elettorale, mantenendo un profilo istituzionale, ha fatto da padre nobile alla classe dirigente che ha costruito in Sicilia in questi anni e credo ancora una volta abbia avuto ragione. Gli uomini e le donne catanesi che stanno attorno a Crocetta hanno voluto dare un segnale contro il renzismo dilagante. Ci siamo e siamo tanti e siamo pronti a metterci di nuovo a lavoro, partendo dalla costituzione del Coordinamento di Fronte Democratico area di opposizione al Segretario Renzi, ma che mira ad aiutare per primo lui nelle future scelte.”