Multiservizi sta per esplodere: | “Mille stipendi a rischio” - Live Sicilia

Multiservizi sta per esplodere: | “Mille stipendi a rischio”

Il presidente Pirillo: “Colpa della Regione”
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Quella di ieri doveva essere una riunione decisiva. E s’è risolta con un nulla di fatto e un ulteriore rinvio. Adesso, però, la pentola della Multiservizi è in ebollizione. A luglio il buco dell’azienda sarà di circa 14 milioni e già dal prossimo mese sono a rischio gli stipendi dei 987 dipendenti che hanno deciso di protestare davanti gli uffici della Regione.
“E la colpa – spiega il presidente Maurizio Pirillo – è proprio del governo”. In particolare, spiegano i vertici della società, dell’assessorato alla Sanità (nella foto l’assessore Massimo Russo), nei confronti del quale Multiservizi vanta un credito giusto di 14 milioni di euro. “Maturato negli ultimi dieci anni”, racconta Pirillo.

La soluzione sembrava vicina, dopo la proposta dell’assessorato di andare verso una transazione che riconoscesse alla società crediti per 11,7 milioni. Proposta accettata dalla Multiservizi.
“Ma ancora attendiamo che quei soldi ce li diano”, attacca Pirillo, che aggiunge: “il problema è che si sono riconosciuti questi crediti senza prevedere una copertura in Finanziaria”.
Ieri, come detto, si doveva fare un passo in avanti. Al dipartimento bilancio si sono incontrati i rappresentanti dell’azienda, quelli dell’assessorato alla sanità e i colleghi dell’assessorato all’Economia. “Ma mancava – racconta Pirillo – il funzionario dell’Ufficio legislativo e legale. Così è saltato tutto e si è deciso di rinviare nuovamente, alla prossima settimana. Del resto – aggiunge amaramente – questo è un giochetto antico, che tutti conosciamo”.

Dall’assessorato alla Sanità, però, già nei giorni scorsi erano arrivate rassicurazioni, e una nota  con la quale si precisava che “già da tempo è stata avviata l’interlocuzione con la Multiservizi SpA per la definizione delle pendenze debitorie dell’assessorato” e che “Lo scorso 7 giugno è stata inviata una lettera al presidente di Multiservizi spa nella quale si chiedeva la disponibilità ad un incontro anche con i funzionari dell’assessorato al Bilancio finalizzato ‘alla verifica della possibilità di utilizzare la quota di incremento delle risorse stanziate nel bilancio 2011 della Regione siciliana nonché a definire le condizioni in via transattiva delle pendenze debitorie in questione che fanno riferimento ai servizi resi tra il 2003 e il 2007’. A tale richiesta non è pervenuta, a tutt’oggi, alcuna risposta. L’assessorato – conclude la nota – rimarca infine che le somme sono disponibili in bilancio a partire dalla fine dello scorso mese di maggio”.

Niente di vero, invece, secondo Pirillo che aggiunge: “Intanto, quei soldi sono stati messi dalla Commissione bilancio, non dall’assessorato. E comunque, mica possiamo preparare noi la transazione proposta dal governo. L’amministrazione, tra l’altro, dovrebbe fare il decreto di impegno, poi i mandati di pagamento. Ma finora non ha fatto nulla, e i lavoratori iniziano a innervosirsi”.
“I dipendenti – spiega Maurizio Abbate dei Cobas Codir – sono già stati privati della quattordicesima. L’azienda è in difficoltà anche nei confronti dell’Inps. E all’orizzonte c’è un piano di riordino che non può pensare di accorpare a Beni Culturali una società che ancora presenta dei ‘buchi’. E comunque, a pagare questi ritardi non possono certamente essere i lavoratori”.
Che intanto hanno deciso di protestare davanti gli uffici di piazza Ziino. “Noi, come azienda – ha detto Pirillo – prendiamo atto della protesta dei dipendenti. Evidentemente, qui in Sicilia se non ti fai trovare sotto gli uffici, non ottieni nulla. Peccato, noi finora avevamo provato a recuperare quei crediti con mezzi delicati, con l’intenzione di risolvere i problemi”.
Adesso, all’orizzonte c’è addirittura un decreto ingiuntivo nei confronti dell’assessorato. “Ma la vogliamo considerare – ha concluso Pirillo – davvero l’ultima ratio, perché si tratterebbe di una procedura lunga e cronica. Certo, se non dovessimo ricevere risposte in tempi brevi, non avremmo altra scelta”.


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