Muoiono per ipotermia | nonostante i soccorsi - Live Sicilia

Muoiono per ipotermia | nonostante i soccorsi

Due immigrati, che insieme ad altre 88 persone avevano tentato di raggiungere Lampedusa su un gommone, sono morti questa mattina per grave ipotermia a bordo di una motovedetta della Guardia costiera italiana che era intervenuta per i soccorsi. Aperta un'inchiesta per accertare eventuali responsabilità di chi ha organizzato la traversata. Il sindaco Nicolini: "Cordoglio per le due vittime".

Lampedusa
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LAMPEDUSA– Due immigrati, che insieme ad altre 88 persone avevano tentato di raggiungere Lampedusa su un gommone, sono morti questa mattina per grave ipotermia a bordo di una motovedetta della Guardia costiera italiana che era intervenuta per i soccorsi.

Il gommone, salpato dalle coste africane verso Lampedusa, era stato avvistato nel primo pomeriggio di ieri in precarie condizioni di navigazione da una nave della Marina militare italiana, il cui equipaggio aveva prestato i primi soccorsi in attesa dell’arrivo di una motovedetta della Guardia costiera. I 90 immigrati sono stati quindi trasferiti su quest’ultima. Alcuni di loro erano in condizioni di salute precaria a causa della lunga e difficile navigazione. Due di loro, entrambi uomini, nonostante l’assistenza prestatagli dai militari della motovedetta, sono morti per un grave stato di ipotermia.

Un’inchiesta è stata aperta dalla Procura di Agrigento per accertare eventuali responsabilità da parte di chi ha organizzato la traversata, circa la morte dei due immigrati, soccorsi assieme ad altri 88 extracomunitari da una motovedetta della guardia costiera. Lo ha confermato il procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale. “Al momento, naturalmente, procediamo contro ignoti”, ha detto Di Natale.

“Esprimo profondo cordoglio per i due giovani morti di freddo durante la traversata ieri notte”. Lo ha detto il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, riferendosi alle vittime dell’ennesima tragedia dell’immigrazione che saranno seppellite nel cimitero dell’isola.

“Prenderanno il posto – ha aggiunto – delle due salme che lo scorso anno sono state riportate in Tunisia, per volere dell’ambasciatore di quello stato. Spero che la loro morte possa servire a fare comprendere quanto sia grande e disperato il bisogno di fuga di questi ragazzi”. Il sindaco ha poi ribadito la necessità di trasferire in tempi brevi gli immigrati ospiti del centro di prima accoglienza.

“Nei giorni scorsi – ha ricordato – si è svolta una riunione tecnica a Palermo tra prefettura, ministero degli interni, ispettorato delle foreste e comune di Lampedusa, per cercare di velocizzare i tempi per la ricostruzione dei padiglioni distrutti dall’incendio, all’interno del centro di contrada Imbriacola. Ma in quella sede è stato evidenziato il problema relativo alla quasi totale mancanza di fondi da parte del ministero. C’é assoluto bisogno di aumentare la capienza del centro riportando i posti ad oltre 800, a fronte degli attuali 300″.


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