PALERMO- Preferiva arrivare in panineria qualche minuto prima degli altri: aveva il tempo di scegliere il pasto che preferiva e di trovare un sgabello su cui sedersi. Oggi però non è riuscito nemmeno a mangiare: ha accusato un malore, è caduto per terra e il suo cuore ha smesso di battere. Quel giovane cuore si è fermato come quello del padre, stroncato da un infarto a soli trentanove anni. Chi conosceva il ragazzo punta adesso il dito contro i soccorsi, che sarebbero arrivati tardi, ma chi ha assitito alla scena parla di un intervento tempestivo, nel corso del quale sarebbe stato fatto di tutto per salvare la vita al giovane, uno studente di sedici anni iscritto al terzo anno del liceo scientifico Benedetto Croce.
Erano le undici quando il ragazzo ha sentito la campanella della ricreazione ed è uscito dall’istituto che si trova in via Filippo Corazza. Percorsi pochi metri è entrato nel locale dove quasi quotidianamente si reca coi propri compagni e ha ordinato il solito panino con crocchette di pollo e patatine. All’improvviso è però caduto a terra, finendo quasi dietro al bancone del negozio. La tragedia è avvenuta in via Gaspare Palermo a pochi passi dalla scuola del ragazzo. “Stavo prendendo le ordinazioni – racconta il titolare della panineria – quando ho sentito un rumore sordo: il ragazzo era improvvisamente caduto.
Si trovava qui con tre compagni di scuola, li conosco ormai tutti da tre anni. Non ce la faceva a respirare, era scuro in volto. Mia moglie – continua – ha provato a rianimarlo, ma nulla da fare, non reagiva. Ho così chiamato un medico che abita di fronte. E’ arrivato immediatamente. Si è subito reso conto che si trattava di un arresto cardiaco ed abbiamo chiamato l’ambulanza. Dal 118 – precisa – mi hanno detto che i soccorsi sarebbero arrivati da Altofonte, ho quindi pensato che avrebbero impiegato troppo tempo. Nell’attesa ho così fermato un’ambulanza che si stava recando al policlinico che si trova di fronte al mio negozio: il medico e gli infermieri sono scesi e hanno già trovato il ragazzo in condizioni disperate. Hanno tentato di rianimarlo.
Nel frattempo è giunta l’ambulanza da Altofonte, arrivata dopo quindici minuti. E’ stato utilizzato il defibrillatore, il ragazzo è stato intubato e trasportato al policlinico. A noi non è rimasto che sperare”. Momenti concitati, dove il giovane, mentre veniva soccorso, è stato circondato dai compagni di scuola e da alcuni professori. Nessuno aveva idea di cosa potesse essergli successo, nel corso della mattinata non aveva accusato alcun sintomo: era anche stato in palestra nell’ora di educazione fisica. “Mi chiamava “zio” – aggiunge il negoziante – come fanno tutti i ragazzi di questa scuola. Per loro sono un amico, una persona con cui chiacchierare in quel quarto d’ora di svago. Ma oggi è stata una giornata tragica, di quelle che non si vorrebbero mai vivere, specialmente quando ho appreso della sua morte”.
Il sedicenne è infatti deceduto al policlinico, mentre la madre, una cardiologa, è arrivata in ospedale. “Era in condizioni gravissime – spiega il dottor Gianfranco Ciaramitaro – ma abbiamo fatto di tutto per salvarlo. Qualcuno accusa i soccorsi, ma il ragazzo era già in arresto cardiaco e quello che resta da capire è il perché gli sia successa una cosa del genere”. “L’ambulanza è giunta in via Gaspare Palermo dopo quasi venti minuti – ribadisce un’amica di famiglia arrivata al policlinico – qualcuno aveva fermato un mezzo del 118 qualche minuto prima. Ciò non è però stato sufficiente e noi non ci spieghiamo il motivo di questa tragedia”. A fare luce sulla vicenda sarà adesso l’autopsia sul corpo del ragazzo, prevista per venerdì.