Muos, scontri nella notte |Crocetta: "A giorni lavori sospesi" - Live Sicilia

Muos, scontri nella notte |Crocetta: “A giorni lavori sospesi”

Quattro camion e due gru, partiti da Belpasso, sono stati al centro degli scontri fra gli attivisti del comitato No Muos e le Forze dell'Ordine che scortavano i mezzi e che hanno presidiato Niscemi con numerosi posti di blocco. Numerosi contusi tra i manifestanti. Il governatore Crocetta e l'assessore Lo Bello si dicono "rammaricati" e annunciano che "nel giro di qualche giorno, il provvedimento di sospensione dei lavori e della messa in mora dell'esercizio dell' impianto Muos sarà emanato"

Antenne Usa
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Il sit in della notte scorsa, nella foto diffusa su Facebook dagli attivisti

CATANIA – Erano partiti da Belpasso, nel catanese, i mezzi che la notte scorsa sono stati al centro degli scontri in contrada Gallo e Vituso, a Niscemi nel nisseno, tra manifestanti del movimento No Muos e forze dell’ordine. Il convoglio era diretto in contrada Ulmo con i mezzi per il montaggio delle antenne del Muos, il sistema di comunicazione satellitare delle Forze Armate Statunitensi.

Lo ha fatto sapere il comitato No Muos, che ha denunciato “il grave fatto accaduto” sottolineando che “un’invasione armata da parte dello Stato ha di fatto impedito l’esprimersi del territorio”. Le forze dell’ordine hanno presidiato Niscemi con numerosi posti di blocco. I tafferugli sono avvenuti durante due blocchi organizzati a qualche ora di distanza l’uno dall’altro per impedire il passaggio dei mezzi, quattro camion e due gru, ieri sera intorno alle 22.40 scortato da polizia e carabinieri lungo la SS Catania-Gela. Intorno alle 4.30 di stamane il convoglio, scortato da centinaia di agenti di polizia e carabinieri è arrivato nella base militare. “Con la forza – afferma una nota – lo Stato ha voluto impedire che la popolazione che ospiterà questa installazione decida se accettare o meno il prezzo da pagare in termini di salute, pace e inquinamento”. “E’ – dicono gli attivisti del presidio – un atto di prepotenza inaudita, che tuttavia non ci indebolisce. Il passaggio di questo convoglio non è una sconfitta ma l’inizio di una nuova fase della resistenza all’installazione del Muos. Verrà probabilmente indetta a breve una grande mobilitazione per portare la questione alla ribalta nazionale”.

Tra i dimostranti ci sarebbero numerosi contusi ma nessuno finora avrebbe fatto ricorso alle cure dei medici. Un controllo degli agenti ai pronto soccorso degli ospedali della zona avrebbe dato esito negativo. La tensione fra gli attivisti “No Muos”, che da giorni presidiavano le vie di accesso alla base statunitense, è salita ieri sera intorno alle 22,30, quando è stato segnalato l’arrivo del convoglio. Alcuni dimostranti hanno tentato di sbarrare la strada ai mezzi in contrada Terrana, a sud della base militare, mentre si sono mobilitati altri attivisti, che però non hanno potuto raggiungere la zona a causa dei numerosi posti di blocco. Alle 1.30 i No Muos giunti dai centri vicini hanno bloccato la strada tra Borgo S. Pietro e Caltagirone, mentre si sono formati altri presidi. I dimostranti parlano di alcune cariche della polizia. Intorno alle 5.30 i No Muos sono tornati a presidiare i cancelli della base Usa, mentre una delegazione ha informato dell’accaduti i contadini che si recavano nelle campagne durante un comizio in Largo Spasimo. (fonte Ansa).

“Di fronte a questo atto gravissimo è necessario intensificare la mobilitazione a Niscemi e in tutto il territorio regionale per liberare la Sicilia dalla presenza militare statunitense che la sta trasformando in una piattaforma di guerra, con pesanti costi ambientali e civili, e riaffermare la necessità di una scelta di pace, cooperazione ed accoglienza”. Lo afferma la responsabile Politiche Internazionali del PRC Sicilia Maria Merlini” commentando la notizia degli scontri. “A pochi giorni dalle gravissime dichiarazioni del minstro Cancellieri, che dichiarava il Muos ‘sito di interesse strategico per la difesa militare della nazione e dei nostri alleati’ – aggiunge Merlini – il governo decide di imporre con la forza e la repressione l’installazione di questo pericolosissimo strumento di guerra che causerebbe gravissimi danni in termini di salute e devastazione dell’ambiente, calpestando la volontà dei cittadini e subordinando ancora una volta lo sviluppo economico e sociale della nostra terra agli interessi militari americani”.

“Nel confermare il pieno appoggio di Rifondazione Comunista alla popolazione di Niscemi che si oppone alla costruzione del Muos chiediamo al Ministero degli Interno di smettere di usare le forze di polizia come truppe di occupazione”. Lo afferma il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero in una nota. Ferrero afferma che la notte scorsa Niscemi “é stata invasa dalle forze di polizia e con violenza sono stati rimossi i blocchi dei manifestanti che protestavano contro il passaggio del convoglio con i mezzi per il montaggio delle antenne Muos”. “Come in Val di Susa – sottolinea il segretario nazionale di Rifondazione Comunista – anche a Niscemi la popolazione protesta contro una grande opera inutile e dannosa e il governo italiano invece di dialogare reprime chi protesta”.

Il governatore Rosario Crocetta e l’assessore al Territorio e Ambiente Mariella Lo Bello, in una nota, esprimono tutto il loro rammarico rispetto agli incidenti avvenuti stanotte, causati dall’azione di accelerazione di trasporto all’interno dell’area militare di Niscemi di diverse attrezzature. Il governo regionale trova veramente singolare che si sia accelerata improvvisamente la procedura per il completamento del Muos, in una fase in cui sta acquisendo la documentazione necessaria alla sospensione dei lavori, in conformità alla mozione votata dall’Ars e alla necessità di introdurre nel territorio una strumentazione adeguata al controllo delle emissioni per proteggere la popolazione. “I siciliani sappiano – afferma il governatore – che il governo siciliano non farà alcuno sconto sulla salute dei cittadini e, nel giro di qualche giorno, il provvedimento di sospensione dei lavori e della messa in mora dell’esercizio dell’ impianto Muos sarà emanato, per cui a nulla servono forzature di stampo autoritario per imporre alla Sicilia strumenti che potrebbero essere collocati in aree più idonee, dove non ci siano rischi per la salute dei cittadini”.


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