Musumeci scrive ai capigruppo Ars | "Sul ddl rifiuti confrontiamoci" - Live Sicilia

Musumeci scrive ai capigruppo Ars | “Sul ddl rifiuti confrontiamoci”

M5s e Pd: "La proposta arriva tardi. Non andremo". Il dem Barbagallo: "Ecco perchè non ci convince"

 

 

 

 

 

PALERMO – Sulla riforma dei rifiuti il governo regionale tenta la strada del dialogo ma rischia il due di picche dell’opposizione. Con una lettera di oggi il presidente della Regione Musumeci ha rispettato al promessa stata assunta pochi giorni fa durante il dibattito sulla situazione finanziaria all’Ars. In quell’occasione infatti il governatore si era impegnato a cercare il confronto con i gruppi parlamentari sulle riforme. E così, proprio oggi, giorno in cui Sala d’ercole avrebbe dovuto avviare l’esame del disegno di legge, Musumeci ha fatto partire le note rivolte sia ai capogruppo di opposizione che a quelli di maggioranza per tenere le consultazioni sulla riforma il prossimo 5 novembre, a Palazzo dei Normanni, nella stanza riservata al governo.

Il Movimento cinque stelle è stato il primo a rimandare al mittente l’invito. “Apprezziamo la convocazione di Musumeci – ha affermato il capogruppo Francesco Cappello – ma non possiamo che rifiutarlo, visto che tale invito è tardivo, arrivato dopo che il ddl è stato incardinato in aula ed è già scaduto il temine per gli emendamenti. Per noi la sede naturale della discussione resta l’aula, oppure la commissione Ambiente, qualora dovesse essere accolta la nostra proposta di rinvio in commissione del ddl che formalizzeremo nel corso della seduta a sala d’Ercole di martedì”.

Dello stesso tenore la risposta del capogruppo del Partito democratico Giuseppe Lupo. “In questi mesi – ha commentato il dem – abbiamo dimostrato la piena disponibilità al confronto sulla ‘riforma dei rifiuti’ con la nostra partecipazione ai lavori della commissione parlamentare Ambiente, riscontrando l’indisponibilità del governo ad un dialogo costruttivo. Adesso il tentativo del presidente della Regione è tardivo, per noi la sede naturale del confronto sulle riforme è il parlamento”.

E intanto sempre dal Partito democratico, Anthony Barbagallo, componente dem della commissione Ambiente, è entrato nel merito della riforma contestandone i contenuti. “Anzittutto – ha spiegati Bargaballo – il ddl non propone una soluzione per il problema maggiore: l’enorme debito degli ex Ato in liquidazione, ammontante a circa un miliardo e ottocento milioni, una cifra che le gestioni liquidatorie imporrebbero a carico dei bilanci dei comuni e, quindi, dei cittadini che manderebbe in default gli enti locali siciliani. Nulla – prosegue il deputato – si dice riguardo ai 158 milioni di residui passivi che la Regione dovrebbe erogare ai Comuni.

Per Barbagallo, poi la previsione della nascita delle nove Ada “è una vera sciagura”. “Se il governo si intestardirà su questo aspetto  – ha commentato Barbagallo – scenderemo in piazza insieme con i sindaci. L’attuale sistema non può tollerare una nuova messa in liquidazione delle società di gestione (Srr), una nuova elezione degli organi di governo, un nuovo -infinito- trasferimento di personale ed impianti. sono passaggi che nella vecchia gestione sono durati circa dieci anni. Per questo prosegue il Pd propone la soluzione più semplice e lineare: quella di una trasformazione societaria mediante l adeguamento dello statuto nel termine perentorio di 120 giorni dalla pubblicazione della nuova legge”. Criticata anche la scelta di creare nove Ada, per il Pd, infatti, dovrebbero essere cinque. Infine il deputato del Pd rivela preoccupazioni sul sistema degli appalti che riguarderanno il sistema dei rifiuti. È un disegno di legge contorto – ha concluso Anthony Barbagallo – , illogico e contrario a tutti i suggerimenti che negli ultimi dieci anni sono arrivati dalla Corte dei conti, dall’Anac e dal Ministero dell’Ambiente. era veramente difficile fare di peggio; è il frutto della incapacità di ascolto del governo e della logica di far valere qualche spicciolo interesse di bottega”.

 

 


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