Niente rinviati a giudizio per reati di mafia o contro la pubblica amministrazione, un patto – raccontato ieri da Livesicilia- con Raffaele Stancanelli e la scommessa di sconfiggere l’astensionismo e “soprattutto”, con il responso delle urne, “la rassegnazione della gente”.
Al secondo piano del municipio di Catania Nello Musumeci, candidato presidente del centrodestra, fa il punto sulla campagna elettorale appena iniziata, al suo fianco il giovane consigliere comunale Manfredi Zammataro e Gemma Lo Presti.
Punto primo: “Il presidente deve essere al di sopra di ogni sospetto, nelle liste niente rinviati a giudizio per reati di mafia o per reati contro la pubblica amministrazione”. “Il discorso può estendersi – aggiunge Musumeci – anche agli indagati per fatti gravi i cui procedimenti siano noti: in questo caso dovrebbe prevalere il buon senso rispetto al rinvio a giudizio formale”. Quindi un “patto di fine mandato” con il sindaco di Catania Raffaele Stancanelli che per primo ha lanciato la sua candidatura a presidente della Regione. “Se il centrodestra vuole vincere – aveva detto Stancanelli – deve sostenere Nello Musumeci”. E adesso il candidato presidente risponde: “Nei prossimi giorni programmeremo alcuni punti che possano essere, nei prossimi mesi, in caso di mia elezione, obiettivi concreti per Catania”.
Musumeci sottolinea di avere a cuore anche Palermo, “visto che i palermitani non vogliono un presidente della Regione che parli il loro dialetto, ma che sia in grado di affrontare i problemi di quella provincia e dell’intero circondario”.
Il candidato presidente del centrodestra manda un messaggio a Miccichè, “mio caro amico, che spero di riabbracciare nella condivisione del progetto che stavamo portando avanti insieme sino a pochi giorni addietro. C’è ancora tempo – sottolinea fiducioso Musumeci – prima della presentazione delle liste”. Musumeci non vuole alimentare il clima di scontro e i veleni degli ultimi giorni: “C’è un clima di scontro senza esclusione di colpi al quale io e i miei sostenitori vogliamo sottrarci per dare ai siciliani una stagione di discontinuità”.
E poi, ampio spazio della conferenza stampa è stato dedicato al rapporto con le segreterie romane dei partiti non solo del centrodestra.
“Non ci sono stato a Roma – dice Musumeci – e non ho motivo di andarci perché i miei interlocutori sono tutti siciliani”. E ancora: “C’è un quadro che si compone e si scompone sulla base delle interferenze dei palazzi romani, l’unica candidatura che è nata fuori dai palazzi romani è la mia”.
Gli alleati “stanno aumentando, ho raccolto il sostegno di Stefania Craxi, Innocenzo Leontini, ma sto iniziando a girare tutta la Sicilia perché a me interessa il contatto con la gente”.
“Voglio convincere la gente ad andare a votare, non importa per chi – conclude Musumeci – dobbiamo sconfiggere il partito dell’astensionismo, quello della rassegnazione lo sconfiggeremo con il responso delle urne”.