PALERMO – “È ai giovani che io dedico questa mia campagna elettorale”. Inizia così il discorso di Nello Musumeci, candidato alla carica di governatore della Sicilia alle prossime elezioni regionali per il centrodestra, in un incontro con i coordinatori dei movimenti giovanili che appoggiano la sua candidatura. “La dedico al futuro di un’isola – continua Musumeci – nella quale due generazioni si sono viste negare il diritto a progettare il proprio domani. La generazione di quelli nati negli anni ’50 e ’60, che rimangono precari dopo anni di lavoro e quella dei miei figli, nati negli anni ’80 che per altri 20 anni non avrà il diritto a partecipare a pubblici concorsi per l’amministrazione regionale. I giovani sono garanzia di rinnovamento”.
Ricambio, dunque, ma non subito. “Perché si possa cambiare la classe dirigente siciliana – continua il candidato di Pdl, Cantiere Popolare e La Destra – serviranno almeno altri dieci anni. Se avessi voluto comporre una lista di sole persone che non hanno mai avuto esperienze amministrative avrei dovuto cercare forze anche in altre regioni. Da par mio, per favorire questo ricambio, ho già precisato che se dovessi venire eletto non darò seguito, alla fine dei cinque anni, a questa esperienza, lasciando il posto”.
Parla anche di famiglia Musumeci, di programmi impostati su di essa, di beni confiscati alla mafia, di apprendistato e dell’intenzione di istituire una consulta giovanile regionale che si riunisca almeno due volte all’anno, ma quella dell’incontro con i giovani coordinatori è anche occasione per fare luce sulla discussa vicenda che ha visto la numero due nazionale di Giovane Italia, Carolina Varchi, essere esclusa dal listino di Musumeci a pochi minuti dalla presentazione delle liste. “Voglio precisare – puntualizza la Varchi – che Nello Musumeci è totalmente estraneo agli avvenimenti che mi hanno riguardato. Di liste e listini se ne occupano i partiti ed i loro segretari, non i candidati alla presidenza”.
Una battuta anche sul “giallo” relativo alla visita di Silvio Berlusconi: “Non so nulla su una venuta in Sicilia di Berlusconi. Al momento non è in programma e credo non sia prevista per problemi legati alla sua agenda, ma da parte nostra c’e tutta la diaponibilità”.
Più tardi, però, in un comizio a Trapani, il candidato del centrodestra metterà da parte il solito fair play, lanciando una bordata che colpisce in due direzioni: “Abbiamo segnali concreti – ha detto Musumeci – che l’Mpa ha mollato Miccichè e che i candidati deputati facciano votare per Crocetta. E’ un dato di cui bisogna prendere atto”. Un’uscita che, non c’è dubbio, scatenerà polemiche.