Nasce la Casa della Cooperazione | Le attività in un bene confiscato - Live Sicilia

Nasce la Casa della Cooperazione | Le attività in un bene confiscato

Un momento dell'inaugurazione

I locali di via Ponte di Mare a Palermo sono stati riqualificati grazie alla Fondazione Con il Sud.

L'INAUGURAZIONE
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PALERMO – Dopo 22 anni di totale abbandono, un bene confiscato alla mafia viene restituito alla città e ospita la Casa della Cooperazione. Inaugurati questa mattina alla presenza delle Istituzioni cittadini, i locali di via Ponte di Mare a Palermo sono stati riqualificati grazie al sostegno della Fondazione Con il Sud e dei partner Accademia Psicologia Applicata, Al Janub, YAM Srl, Associazione Casa dei Bimbi e due istituti della zona, ovvero l’I.I.S.S. Alessandro Volta e l’I.I.S.S. Gioeni Trabia.

“La Casa della Cooperazione è una bella sfida – ha detto Sergio Cipolla, presidente del Ciss – Cooperazione Internazionale Sud Sud. – Quando abbiamo deciso di prenderci cura di questo bene lo abbiamo fatto immaginando di poter creare uno spazio comune e aperto in grado di offrire al territorio opportunità sociali ed economiche, di favorire il recupero del concetto di ‘comunità’. La Casa della Cooperazione è un luogo in cui promuovere cultura, arte, socialità, pratiche di cooperazione e solidarietà, sostenere esempi concreti di un modello di sviluppo alternativo, solidale partecipativo e libero dalle mafie”.  

La “Casa” vuole quindi porsi come uno spazio polifunzionale in grado di offrire al territorio servizi e opportunità, e all’interno del quale avviare e sostenere incontri, iniziative economiche, sociali e culturali, start up di imprese solidali, scambi giovanili e programmi di mobilità internazionale.

“Devo costatare – ha concluso Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud – che gli effetti delle iniziative lanciate in questi ultimi tempi a Palermo sono molto forti ed è fantastico il coinvolgimento dei giovani nella riqualificazione dei beni culturali. È nostro dovere rafforzare l’identità territoriale, affermare la legalità, nonostante le enormi difficoltà di varia natura che ci stanno dietro, e la valorizzazione di questo bene confiscato alla mafia vuole esserne un valido esempio. Dobbiamo essere orgogliosi della nostra città, sempre”.

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