PATERNO’ – È Nino Naso il nuovo sindaco di Paternò. L’ex consigliere comunale ed ex lombardiano è riuscito a battere gli sfidanti, conquistando al primo turno il 46% dell’elettorato. A seguirlo Anthony Distefano e Salvo La Delfa (M5S). “Il sindaco dei paternesi” – a questo punto – sembra essere stato, non a caso, il leitmotiv della sua propaganda elettorale. La maggioranza dei concittadini lo ha scelto, senza se e senza ma: Naso ha stravinto. Un dato oramai oggettivo e incontrovertibile. La previsione, che in questi mesi di calda campagna elettorale ha tenuto banco più delle altre, si è infine tradotta in realtà.
“È una vittoria della città”, ha dichiarato Naso a LiveSicilia. “Per la prima volta, il progetto più votato a Paternò non è afferente a un partito, ma a una lista civica Presenti sempre Nino Naso. Ora comincerà il lavoro, serio. Non abbiamo promesso mari e monti, ma l’attenzione e la presenza fra la gente, con coerenza. Io faccio politica per servire la comunità – dice – non per fare carriera”.
Proveniente dalle file dell’Udc, poi traghettato nel Mpa, partito che lo sostenne nella tornata elettorale di cinque anni fa, Nino Naso stavolta si è messo in gioco con una coalizione prettamente civica, per quanto sponsorizzata da parecchi big di partito, a cominciare dall’assessore regionale Dem, Anthony Barbagallo, da Nicola D’Agostino e da Ignazio La Russa. In ogni caso, l’ex consigliere è sceso in campo, appoggiato da sette liste, fra cui una riconducibile a Sicilia Futura, una con candidati vicini ad Alessandro Porto (capogruppo di Bianco al Comune di Catania) e un’altra a Ignazio La Russa il cui partito è presente con un nuovo simbolo nella lista “Fratelli di Paternò”.
Un sostegno e un trionfo bipartisan, insomma, che sembra avulso dalle logiche delle segreterie e che potrebbe essere ricondotto al forte legame che negli anni Naso ha stretto con i paternesi. Come se nello sfondo, la vicenda fra la città e quell’ex consigliere e impiegato Asp all’ospedale S.S. Salvatore “così vicino alla gente” fosse rimasta in sospeso. “Sono orgoglioso di saper stare con la gente e parlare il linguaggio della gente. Io non ho la cultura del nemico”, risponde Naso a chi lo ha accusato di essere un populista capace di raccogliere consensi fra quelle sacche dove è l’emotività a volte a prevalere sul resto.
Finisce dunque una campagna elettorale dove si è detto tutto e il contrario di tutto. Ma Naso non esclude alcuna ipotesi per il futuro. Ed è chiaro l’invito rivolto agli avversari sconfitti: “Chi vuole contribuire a lavorare per il nostro progetto sarà accolto a braccia aperte – continua il neo sindaco. La città è in forte sofferenza e serve l’aiuto di tutti. Per me gli altri non sono avversari, ma candidati che propongono le loro proposte. Non muoverò accuse mai verso nessuno”, conclude Naso.
Tuttavia, è ancora presto per fare una analisi completa dei nuovi assetti politici. Manca ancora lo schema completo dei voti a corredo delle liste. E capire dunque se Naso abbia anche ottenuto il premio di maggioranza, cosa che nel caso gli consentirà di portare in Consiglio il 60% dei suoi consiglieri eletti. Le operazioni di scrutinio sono state difficili, e la notte ai seggi si è rivelata estenuante. Più volte è stato necessario l’intervento dei Carabinieri e delle Forze dell’ordine per sedare le numerose liti scoppiate fra rappresentanti di lista e presidenti di seggio nel corso dello spoglio. Troppe le contestazioni e il caos insorti per via del cosiddetto “effetto trascinamento” del voto.
Ma, se la vittoria di Naso sugli avversari è stata schiacciante, altrettanto importante può dirsi risultato ottenuto da Anthony Distefano. Tramontata l’ipotesi di un ballottaggio, il candidato civico, sostenuto da Forza Italia, pezzi del Pd e Patto Popolare, ha raggiunto il 29,57% delle preferenze.
Infine, nella tornata paternese si conferma l’esito negativo sortito un po’ dappertutto dal Movimento Cinque stelle. Il candidato Salvo La Delfa si è fermato al 16,13%, meno di quanto ci si sarebbe aspettato in un primo momento. Ma a ingoiare il boccone più amaro è stato Mauro Mangano, il sindaco uscente che in questi anni ha amministrato la città facendo i conti con non poche difficoltà. Per lui il 6%, seguito da Nino Lombardo che ha ottenuto il 1,31%.