E’ negativo l’esame effettuato dai carabinieri del Ris sullo scooter dell’uomo sospettato dell’omicidio dell’avvocato Enzo Fragalà, brutalmente picchiato il 23 febbraio davanti al suo studio e morto dopo alcuni giorni. L’indiziato, al quale sono stati sequestrati il motorino e le scarpe per accertare l’eventuale presenza di tracce di sangue della vittima, è un pregiudicato con precedenti per rapina.
Il sospettato, che la procura nega essere stato iscritto nel registro degli indagati, sarebbe vicino ad esponenti della famiglia mafiosa di Porta Nuova, a Palermo. Secondo alcune ipotesi a lui sarebbe stato commissionato il pestaggio a morte del noto penalista. L’obiettivo della brutalità dell’omicidio sarebbe rintracciabile in un “messaggio” non meglio identificato. La dinamica dell’azione farebbe presumere anche che ci si trova di fronte a un professionista del crimine.
A mettere gli inquirenti sulle sue tracce è stata una lettera anonima giunta all’ordine degli Avvocati che lo indicava come l’esecutore del delitto che, a dire della missiva, sarebbe stato commissionato dalla mafia. Per il delitto, la scorsa settimana, è finito sotto inchiesta anche un palermitano di 50 anni, impiegato in una profumeria, ex cliente di Fragalà. Anche gli esami eseguiti sui reperti a lui sequestrati- un casco, un bastone e delle scarpe – sono risultati negativi.