PALERMO – Assolto dopo avere trascorso sei mesi in carcere. Si conclude con un lieto fine la disavventura giudiziaria di Koaudio Traore, giovane ivoriano sotto processo per lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione.
Nell’ottobre del 2011 le forze dell’ordine arrivarono in massa allo Zen. Un blitz tra i padiglioni del quartiere periferico di Palermo. I poliziotti scoprirono l’esistenza di un magazzino per lo stoccaggio di merce rubata in città e spedita in Africa. C’era persino un container pieno di auto e moto. Quattro nord africani furono arrestati e altrettanti palermitani denunciati al termine di un intervento carico di tensioni. Alcuni sono già stati condannati.
Tra le persone bloccate, c’era pure Traore che ebbe, però, solo il torto di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. È stato l’unico imputato, assistito dagli avvocati Alessandra Naso e Vincenzo Barreca, a scegliere un processo con il rito ordinario nel corso del quale sono prima cadute le accuse di resistenza e lesioni, e poi anche quella di ricettazione. Si era limitato a inviare merce ai parenti in patria. Tutta merce regolarmente comprata.