PACECO (TP) – E’ stata una coppia di giovanissimi trapanesi ad abbandonare un neonato lo scorso 4 ottobre, nelle campagne di Paceco. Sono stati adesso arrestati dai Carabinieri di Trapani: il ragazzo ha 19 anni, la ragazza ne ha 16 anni. Il ragazzo è stato portato nel carcere “Pietro Cerulli” di Trapani, la ragazza minorenne è stata trasferita in una struttura protetta per minorenni a Roma.
La vicenda è coperta dal massimo riserbo. Il neonato venne trovato da un passante nelle campagne di contrada Sciarrotta di Paceco, nei pressi di una palestra abbandonata. Il neonato venne trovato in un sacchetto di plastica, non gli era stato nemmeno tolto il cordone ombelicale.
L’abbandono
L’abbandono secondo le indagini avvenne poche ore il parto. In ospedale le cure hanno permesso di rendergli salva la vita. Alcuni accertamenti hanno permesso di scoprire la presenza nel sangue di tracce di cannabinoidi. Intense le indagini dei carabinieri, che sono riusciti a risalire ai giovanissimi genitori. Il neonato oggi è stato affidato aduna famiglia, è stato chiamato Francesco Alberto: Francesco per la ricorrenza dedicata al Santo che ricadeva nel giorno del suo ritrovamento, Alberto dal nome del carabiniere che lo trovò, riuscendo così a salvarlo. Massimo il riserbo che viene mantenuto, a coordinare le indagini sono state la Procura di Trapani e la Procura per i minori di Palermo.
Le indagini
I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Trapani e della Stazione di Paceco dallo scorso ottobre non hanno mai allentato le indagini per risalire ai responsabili dell’abbandono del neonato. L’indagine è stata scrupolosa, i carabinieri hanno visionato ore e ore di immagini dei sistemi di video sorveglianza, sono stati ascoltati i residenti della zona dove venne trovato il piccolo al quale è stato dato il nome di Francesco Alberto, sono stati sentiti proprietari dei veicoli transitati in quell’area, sono stati svolti accertamenti presso ospedali, pronto soccorso, consultori provinciali, medici di base, guardie mediche, nonché presso gli istituti scolastici della provincia per acquisire ogni possibile elemento utile alle indagini. Ben presto i carabinieri sono risaliti ai due giovani adesso raggiunti dalla misura cautelare. In particolare, le attenzioni si sono concentrate inizialmente su una minore che già da diversi giorni non frequentava le lezioni.
L’esame del Dna
La conferma dell’ipotesi investigativa si è avuta poi dall’esame del DNA svolto dai Carabinieri del RIS di Messina che ha dato esito positivo. Quello estratto dalla placenta e quello acquisito dai campioni biologici della giovane erano perfettamente sovrapponibili, con una probabilità che i Carabinieri del RIS definiscono “di un milione di miliardi rispetto l’opzione contraria”.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, la ragazza avrebbe organizzato di compiere l’insano gesto insieme al giovane fidanzato. In particolare, i due, dopo aver nascosto a familiari e amici la gravidanza, avrebbero deciso insieme di liberarsi del neonato.
La ricostruzione dei fatti
La notte del parto lo avrebbero così abbandonato in un terreno, con la piena consapevolezza, secondo quanto ricostruito dai magistrati, “di esporre il loro figlio non soltanto ad astratti ed eventuali pericoli conseguenti al suo stato di incapacità di difesa, bensì al rischio di una morte pressoché certa, evitata per fattori del tutto indipendenti dalla loro volontà”.
L’accusa
Per i due l’accusa è quella di tentato omicidio. Il neonato venne abbandonato lo scorso ottobre in un terreno in contrada Sciarrotta di Paceco. La notizia scosse l’intera comunità della provincia trapanese, suscitando scalpore a livello nazionale. A ritrovare il piccolo, avvolto in una coperta, erano stati i proprietari di un terreno poco distante dal luogo dell’abbandono, attratti dai vagiti del bimbo. Poi l’immediato intervento dei Carabinieri che hanno condotto in soepdale il neonato al quale è stata salvata la vita. Oggi è stato affidato ad una famiglia.