Più che un sequestro di beni, dicono gli investigatori, è la conferma dell’esistenza del “sistema Trapani”. Nella terra di Matteo Messina Denaro la mafia avrebbe messo le mani sui più importanti appalti pubblici banditi nell’ultimo decennio. Sono scattati i sigilli ai beni – società, barche e case di lusso – degli imprenditori Francesco e Vincenzo Morici. Emergerebbe un cartello illecito attraverso cui i boss controllerebbero l’assegnazione degli appalti, infiltrandosi nelle commissioni di gara e pagando tangenti. Nel quadro a tinte fosche tracciato dalle carte del tribunale di Trapani spuntano i nomi di alcuni politici che avrebbero contribuito, dicono gli investigatori, al “sistema Trapani”. Il nostro inviato Riccardo Lo Verso ci racconta tutto con le immagini di Piero Longo. Stasera alle 21 su Livesicilia.
Più che un sequestro di beni, dicono gli investigatori, è la conferma dell'esistenza del “sistema Trapani”. Nella terra di Matteo Messina Denaro la mafia avrebbe messo le mani sui più importanti appalti pubblici banditi nell'ultimo decennio. Emergerebbe un cartello illecito attraverso cui i boss controllerebbero l'assegnazione degli appalti, infiltrandosi nelle commissioni di gara e pagando tangenti. Il nostro inviato Riccardo Lo Verso ci racconta tutto con le immagini di Piero Longo. Stasera alle 21 su Livesicilia.
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