CATANIA – Tutta da decidere, ancora, la griglia di partenza che porterà la città di Ramacca al voto di primavera. A partire dal candidato di punta della maggioranza uscente targata centrosinistra. Tant’è che se il sindaco Francesco Zappalà sarebbe legittimato a chiedere agli elettori di bissare il mandato; dall’altra – a quanto risulta – c’è il presidente del Consiglio comunale, Nunzio Vitale, che scalpita per staccare il ticket. Dalla sua ci sarebbe la corazzata della Cgil e la deputata Ars Concetta Raia. E mentre in casa Pd si discute, quelli del Movimento cinque stelle potrebbero ufficializzare a breve il nome di Gaetano Nicolosi. A conti fatti, però, al momento sono solo due le candidature certe. Quella di Paolo D’Amato di Progetto Sicilia e quella di Francesco Nicodemo, già assessore alla Provincia, per FacciAmo Ramacca.
Sono tempi difficili per fare il sindaco. Cos’è che la spinge a scendere in campo?
Sono un cittadino che ama Ramacca e che vuole spendersi per una comunità stanca di essere abbandonata a sé stessa e male amministrata. Ho avuto già un’esperienza da amministratore: ho ricoperto il ruolo di assessore provinciale e, seppur in pochi mesi, ho ottenuto tanto per Ramacca.
Ad esempio cosa?
Dall’apertura della s.p 25/I, il cosiddetto ex cancello, alla bonifica ambientale e altri interventi per la viabilità. Insomma, conosco la macchina amministrativa e ho messo la mia esperienza al servizio di un gruppo di giovani che mi ha chiesto di rilanciare il paese e non potevo tirarmi indietro.
Come valuta l’azione amministrativa di Francesco Zappalà?
Non può essere di certo una valutazione positiva. Ramacca è nel degrado: le microdiscariche proliferano, la città è sporca e preda dell’incuria, lo sviluppo economico si è arrestato senza uno strumento urbanistico, i nostri giovani non hanno prospettive ed emigrano, l’agricoltura non è stata mai tutelata, gli anziani non vengono ascoltati.
Così male, è possibile?
Già, serve una netta inversione di tendenza.
FacciAmo Ramacca, il cartello che la sostiene, è un progetto più civico o di centrodestra?
Facciamo Ramacca è un progetto civico. Nasce dal desiderio di riscatto di persone libere che vogliono spendersi per la città oltre i partiti.
Che vuol dire?
Noi cerchiamo l’unione di tutti gli uomini perbene che non accettano il degrado attuale. Durante la nostra presentazione hanno parlato tantissimi giovani: sono loro il fulcro di questo progetto e io, con la mia esperienza, sono il portavoce delle loro esigenze .
La crisi dell’agricoltura è da risolvere immediatamente, non trova?
È vero, il comparto è in gravissima sofferenza. Sinora non siamo riusciti a tutelare i nostri prodotti né ad avviare delle politiche di associazionismo. Carciofi e arance soffrono per la concorrenza del nord Africa, dove i costi di produzione e di manodopera sono bassissimi e di una politica europea scellerata: si tratta di prodotti che qualitativamente non hanno nulla a che vedere con i nostri.
Lei che ricetta ha?
Noi punteremo alla creazione di un marchio di qualità a tutela del nostro carciofo, un’ eccellenza ormai nota ovunque. E poi cercheremo di stimolare l’associazionismo tra produttori per avere più peso contrattuale nei rapporti con la grande distribuzione e svilupperemo delle campagne di marketing e comunicazione per far conoscere i nostri prodotti in Italia e all’estero utilizzando i fondi del Psr 2014/2020.
Con la raccolta rifiuti come la mettiamo?
La differenziata è un pilastro del nostro programma. Avvieremo la raccolta porta a porta e le isole ecologiche con il principio che chi più differenzia meno paga in bolletta.
In altre aree del Calatino la situazione è già avanti.
Sì, porteremo Ramacca a essere un modello in termini di rispetto ambientale e non più fanalino di coda.