Niente politica per Confindustria | No agli incarichi per i dirigenti - Live Sicilia

Niente politica per Confindustria | No agli incarichi per i dirigenti

Nessun incarico politico per almeno un triennio dopo la scadenza del mandato associativo. È questa la “nuova e sostanziale innovazione” presentata oggi da Confindustria Sicilia. “Già da tempo con il Codice etico e la Carta dei valori – ha spiegato il presidente regionale, Ivan Lo Bello (nella foto) – abbiamo posto l’accento sul dovere di preservare e accrescere la reputazione della classe imprenditoriale quale forza sociale autonoma, responsabile ed eticamente corretta. E questa decisione non farà che crescere il nostro impegno verso la società e il nostro ruolo ‘ingombrante’ nel confronti della classe politica”.

Il vincolo, condiviso dalla presidente Emma Marcegaglia, riguarda il presidente e i vice presidenti regionali e i leader delle associazioni provinciali e servirà, ha aggiunto Lo Bello, “a rendere più autorevole e credibile il nostro compito. Purtroppo in Italia c’è il malcostume di pensare che chiunque dica qualcosa che abbia un interesse generale lo faccia per scopi politici, noi invece vogliamo dimostrare alle varie realtà locali e ai nostri associati che vogliamo evitare ogni forma di pressione e strumentalizzazione”. Si spengono così anche le ultime speranze di quanti, sia a destra sia a sinistra, hanno finora provato a far schierare il presidente degli industriali. Che non ha mai mancato di sottolineare la sua distanza dalla politica: “Circolano un sacco di voci su un mio futuro impegno politico – aveva dichiarato al mensile “S” in tempi non sospetti – ma si rassegnino e si tranquillizzino, non accadrà. Anzi continuerò a sollecitare i miei colleghi a non fare politica e non escludiamo, a breve, di varare un codice comportamentale che regoli alcuni vincoli per chi ha un ruolo in Confindustria”.

Una sollecitazione che oggi è stata scritta nero su bianco e che impegna gli industriali a mantenere con le forze politiche un comportamento di indipendenza. “Il grande problema della Sicilia è legato alla debolezza della sua società, infeudata dalla politica e non in grado di avere autonomia e indipendenza – ha continuato Lo Bello –; senza una società forte, è difficile avere una politica all’altezza del suo ruolo. Questo provvedimento ci permetterà maggiormente di dire ciò che pensiamo senza che qualcuno possa pensare che dietro ci siano interessi personali. D’altronde il momento è davvero delicato e non è possibile adagiarsi: la Sicilia da diversi anni ha una crescita pari a zero e la spesa corrente copre l’intero bilancio. Per questo presenteremo a breve alcune proposte al governo regionale mettendo a fuoco la necessità di politiche di crescita in un’ottica di risanamento e lotta agli sprechi”.


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