CATANIA – É fermo il No dell’Amministrazione Comunale al progetto di RFI relativo al raddoppio ferroviario Zurria -Bicocca.
Lo ha confermato il sindaco Raffaele Stancanelli ribadendo “come da tempo l’amministrazione ha assunto una posizione chiara sul progetto RFI il cui tracciato andrebbe a deturpare parte del Centro Storico e a compromettere un’ampia area a valenza archeologica”.
Stancanelli ricorda come “nel mese di luglio insieme all’assessore alla mobilità del Comune Santi Cascone, interpretando il pensiero di associazioni di base e della stragrande maggioranza dei cittadini, abbiamo espresso un fermo parere contrario del Comune nel corso di una conferenza di servizi al CIPE relativa al progetto di una tratta ferroviaria della Catania-Siracusa. La Regione -ha aggiunto il sindaco Stancanelli- stia con noi in questa battaglia e non si sottometta a ragioni lestranee alla nostra storia. Dimostri il presidente Crocetta di non fare solo vuote parole e di fare invece l’interesse dei siciliani che con questo progetto subiscono una violenza. Prendano in esame RFI e Regione il progetto alternativo che abbiamo presentato, l’unico percorribile per realizzare un’opera che in caso contrario, fino a quando sarò sindaco, non vedrà mai la sua realizzazione”.
A questo proposito il sindaco Stancanelli ricorda come “dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Catania sia arrivato lo stop alle perforazioni per le indagini geologiche poiché l’area in cui si prevede la realizzazione dell’intervento presenta nel sottosuolo rilevanti reperti archeologici, mentre cotinua a essere ignorato il nostro progetto più rispettoso del nostro territorio”.
Sulla stessa lunghezza d’onda del sindaco Stancanelli l’assessore Santi Cascone: “A RFI -osserva l’assessore Cascone- è stato da noi prospettato un tracciato alternativo, tecnicamente realizzabile e idoneo alle esigenze della città e dei suoi abitanti, un’ipotesi progettuale valutata sotto il profilo urbanistico e tra l’altro già inserita nella proposta di nuovo Piano Regolatore Generale. La realizzazione del raddoppio ferroviario secondo queste previsioni sarebbe compatibile con le valenze architettoniche e archeologiche della città evidenziate anche dall’UNESCO. Non possiamo accettare -osserva ancora Cascone- che il raddoppio ferroviario passi sopra le teste dei cittadini e dell’Amministrazione Comunale; la soluzione studiata dai tecnici alternativa a quella di RFI consentirebbe di soddisfare la necessità di velocizzare la linea ferroviaria in armonia con il territorio. Il progetto attuale di RFI è inaccettabile perché realizzerebbe un ulteriore sventramento del Centro Storico demolendo palazzi settecenteschi e ottocenteschi”.
Il sindaco Stancanelli ha fatto sapere, inoltre, che ogni azione contro il progetto RFI verrà continuata ed intrapresa con le associazioni cittadine, la Soprintendenza e l’Università, una vigilanza congiunta per fermare un progetto che violenterebbe Catania e ha ribadito l’invito alla Regione a non firmare un accordo su cui Catania è contraria e a sostenere la battaglia dell’Amministrazione Comunale per fare realizzare a RFI il progetto alternativo.
La scorsa estate oltre 300 catanesi hanno partecipato al flash mob “Questo TreNO non lo prendo”, organizzato da un gruppo di associazioni riunite nel “Forum catanese Cultura e Ambiente”, formando un treno umano attorno al Castello Ursino.
Sull’argomento interviene il presidente della sezione catanese di Italia Nostra Antonio Pavone: “Non vogliamo – spiega a Live Sicilia Catania – che il treno sia interrato soltanto nella tratta Piazza Europa-Stazione Centrale. La soluzione, invece, è che si faccia l’intervento di “interramento totale” da piazza Europa fino alla Stazione di Acquicella, secondo il progetto previsto anche dal Piano Regolatore”.