"No all'ostia con i guanti"| Villabate, il parroco si dimette - Live Sicilia

“No all’ostia con i guanti”| Villabate, il parroco si dimette

Don Leonardo Ricotta: "Un atto di macelleria eucaristica". La nota della Curia

FASE 2 - IL CASO
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PALERMO – Don Leonardo Ricotta, presbitero della chiesa di Palermo, non è più il parroco della chiesa di Sant’Agata a Villabate. Dopo la messa di lunedì scorso si è dimesso definendo “un atto di macelleria eucaristica” l’obbligo di distribuire l’Eucarestia nelle mani e con i guanti così come prevedono le misure di contenimento del coronavirus.

Una posizione quella di Don Lorenzo Ricotta che è stata condivisa da alcuni settori più oltranzisti della Chiesa Cattolica e da siti integralisti. Dalla Curia smentiscono, tuttavia, la notizia secondo la quale Don Leonardo Ricotta sarebbe stato “rimosso” dall’Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice. “Considerate le polemiche suscitate dagli stessi social, si coglie l’occasione per chiarire quanto segue: La prassi di distribuire la comunione nelle mani è in conformità alle norme emanate dal Magistero della Chiesa cui ogni cristiano cattolico deve religioso ossequio della volontà e dell’intelletto”, recita una nota che ricostruisce nei dettagli i riferimenti dottrinali in proposito. Pertanto prosegue la nota dell’arcidiocesi “personali convincimenti, presentati da singoli come dottrina autentica, non possono essere imposti ai fedeli”.

Spetta dunque al vescovo nella diocesi “dare norme in materia liturgica, alle quali tutti sono tenuti”. E questo per difendere “l’unità della Chiesa universale”. In attesa della nomina del nuovo Parroco, l’Arcidiocesi di Palermo individuerà nei prossimi giorni un Amministratore parrocchiale. (ANSA)


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Commenti

    Sempre precisi,azzeccati,gli articoli di Puglisi,una radiografia di
    una citta’in completo declino.La stragrande maggioranza di noi
    cittadini ne condivide i concetti.Gli unici ciechi e sordi sembrano
    i componenti di questa giunta,che con i loro proclami e la loro vi
    sione,ci raccontano di obiettivi raggiunti,quali pero’non li vedia
    mo,enumere le cose non fatte farebbe occupare molte righe .Purtroppo,pensano solo al loro tornaconto,al futuro posiziona
    mento nello scacchiere politico,raccontando di una Palermo piu’
    sognata,che vissuta.Quando il risultato dell’impegno politico e’
    la realta’che tutti viviamo nella quotidianita’,la logica conseguen
    za se si ama la propria citta’sono le dimissioni di tutti i compo
    nenti di questo consiglio per manifesta incapacita’.

    Nell’ultimo capoverso ti è scappata una doppia la

    Io intanto continuo ad aspettare…

    Abbiamo un Comune che nulla interessa dei bisognosi – dei senza tetti- dei barboni che dormono per strada e perchè no,anche dei poveri animali abbandonati (Cani -Gatti) ,spesso vittime di cattiverie graduite e di incidenti.
    Personalmente vedo il Comune come un luogo che ti nega i tuoi diritti di circolazione che ti fa pagare tasse esose, o peggio che ti vuole obbligare a vendere il tuo mezzo per circolare con il Tram – auto in affito – bicicletta – perche? E’ colpa nostra se le auto non li fabbricano ecologiche? E’ onesto prendersela sempre con il cittadino alle prese dei suoi problemi giornalieri?
    Perchè a Palermo non si fanno ( OLTRE AL TRAM) I mega parcheggi nei punti strategici della Città’;dare lavoro all’esercito di postegiatori abusivi formandoli prima? forse sarà troppo bello? oppure a qualcuno conviene mettere la faccia mesta di circostanze e fare le dovute spallucce?

    Famiglia nobile e altolocata, quella di provenienza di don Corrado, figlio di un uomo di chiesa che nella confraternita di Spaccaforno aveva un ruolo di preminenza. Ottimo ! Ma fare meglio di Romeo , nella mia Palermo , è come dire vincere facile! Romeo l’abbiamo notato più per la sua assenza che per la presenza. Lo ha suggerito don Ciotti ? Grande personaggio , ma se paragono il suo fare a quanta gente , ragazzi , ha convertito a Cristo la vedo nera ! In genere un cristiano lo si nota per frequentare le chiese e leggere la Vangelo . Ciotti ha generato ragazzi da manifestazioni antimafia e lettura della costituzione . Se l’Orefice gli somiglia avremo le chiese vuote . Dei musei per dirla alla Bergoglio ! A noi non interessa la religione unica ! A noi interessa la parola di Gesù. Senza questa ho
    si è ladri o malfattori !

    Alfredo , il comune si interessa solo dei cani e dei gatti.
    Deportano i commercianti dal centro storico chiudendo al traffico le strade . A beneficio di chi ? Dei centri commerciali ? Dei nuovi residenti , sicuramente benestanti , che non devono essere disturbati dalle auto altrui !
    Lorefice faccia il testimone di Cristo . Non sparga buonismo e misericordina laica. Questo serve a far fare i fatti loro ai soliti noti e ai nuovi che avanzano !

    un pastore oltre l’ascolto ha il dovere della parola. sono convinto che saprà ascoltare Palermo, ma saprà Palermo ascoltare il pastore? e non mi riferisco alla Palermo del palazzo, ma anche e sopratutto alla Palermo della strada. credo che la sfida che aspetta il nuovo arcivescovo sia proprio questa:ascoltare e farsi ascoltare, a cominciare dalla realtà ecclesiale diocesana, passando poi a tutto il resto. lo aspetta un lavoro immane, per il quale più che gli auguri occorrono preghiera e disponibilità di anime e di braccia.

    Ma anche se ascolta la Città che succede. A che o a chi serve, alle pecore? Beh sappiate che il mondo è dei lupi e non delle pecore o dei pastori.

    Dalla foto mi pare una persona buona e penso farà bene auguri al nuovo vescovo

    Pietro era un pescatore di uomini,ma Don Corrado non è da meno.
    E di una pasta diversa del suo predecessore,aspettate e vedrete…

    Nicolò il mondo non appartiene a quelle persone che la pensano come colui che si vuole sostituire al bene per fini ben precisi. Il pastore che guida le sue pecore riuscira a fare diventare i lupi come le pecore. Il pastore viene mandato da DIO e nulla è impossibile a lui. La vità è una non viviamola male!

    Peppe Nappa non critichiamo siamo tutti figli di DIO. E spetta solo a lui stabilire chi deve essere eletto come suo collaboratore. Don Corrado testimonia il Vangelo e se tutti noi lo viviamo con parole e fatti possiamo cambiare il mondo. Un padre non giudica i suoi figli. Li può agiutare nella correzzione se ce ne bisogno.

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