Dalle denunce alle minacce, dalle minacce alla realtà. A causa della crisi economico-finanziaria che ha colpito l’azienda nipponica, chiuderà la sede di Catania della Nokia Siemens, nota multinazionale nel campo della telefonia e dell’elettronica. A lanciare la notizia una nota congiunta delle sigle sindacali Fiom Cgil e Uglm Ugl di Catania a seguito dell’incontro tra parti sociali, istituzioni e dirigenza dell’azienda, tenutosi in Prefettura.
Trentacinque i dipendenti e gli operai specializzati del settore dell’elettronica che ora rischiano di perdere il posto di lavoro. In base alle dichiarazioni dei sindacati, la Sicilia sarà la regione più penalizzata: le uniche due sedi italiane a chiudere saranno infatti proprio a Catania e a Palermo. Nel resto del Paese, invece, saranno attivate le procedure di mobilità.
Nel corso dell’incontro di oggi, “la Nokia – affermano Stefano Materia della Fiom e Luca Vecchio dell’Uglm – ha sottolineato l’aspetto globale del ridimensionamento aziendale che coinvolgerà le sedi dislocate in tutto il mondo, e che dovrà gestire 17 mila esuberi”. Intanto è stato convocato nuovamente il tavolo tecnico sempre negli uffici della Prefettura per venerdì 3 agosto: “La Fiom e la Uglm – continuano Matera e Vecchio – punteranno sulla possibilità, molto concreta, di valorizzare da subito le professionalità Nokia e il business ad esse collegato, grazie all’interessamento di aziende terze, come il Consorzio Etna Valley, e a eventuali progetti di imprenditorialità e al coinvolgimento di Provincia, Comune e Regione”.
