PALERMO – Un breve incontro chiarificatore e le nomine che erano rimaste in sospeso, alla fine, sono andate in porto. L’ultima tessera del puzzle è stata fissata. Anche i nomi indicati dalla Democrazia cristiana per tre posti di sottogoverno regionale tra Iacp, Consorzi universitari ed enti parco sono stati approvati dalla Giunta.
Il colloquio che ha sbloccato le nomine
La procedura è stata completata dopo il parere favorevole della commissione Affari istituzionali dell’Ars e, soprattutto, dopo un breve colloquio tra il presidente della Regione, Renato Schifani, e il deputato Dc Ignazio Abbate. Il parlamentare di Modica in questi giorni tiene le redini del partito dopo la bufera giudiziaria che si è abbattuta sullo scudocrociato.
Dc al fianco del governo Schifani
Abbate si è fatto portavoce dell’intero gruppo parlamentare che nonostante l’esclusione della Dc dalla Giunta ha confermato il suo sostegno al governo. La sospensione delle tre nomine targate Dc, raccontata da LiveSicilia, aveva fatto storcere il naso ai deputati centristi. Da qui il chiarimento tra le parti, che ha sbloccato la situazione. Nessun muro contro muro, ma gli esponenti dello scudocrociato hanno rappresentato al governatore la loro ferma volontà di restare al fianco dell’Esecutivo, soprattutto in una fase che vede due passaggi delicati prima della fine dell’anno: mozione di sfiducia e Finanziaria.

Le tre nomine
Tutto risolto, quindi. La Giunta ha così portato a termine gli incarichi ancora pendenti: Gero Valenza, segretario provinciale della Dc a Caltanissetta, potrà insediarsi ufficialmente alla guida dell’Istituto autonomo case popolari di Caltanissetta. Alla presidenza del Cda del Consorzio universitario Empedocle di Agrigento, va l’ex sottosegretario Nenè Mangiacavallo. Semaforo verde, infine, anche per il sindaco di Gangi, Giuseppe Ferrarello, alla presidenza del Parco delle Madonie.
Le altre nomine ancora in standby
Resta in standby anche la nomina di Maria Pia Castiglione al Consorzio universitario di Trapani, che era avvenuta su indicazione di Noi moderati, altro partito coinvolto nell’inchiesta della procura di Palermo. Manca all’appello, infine, anche il passaggio finale in Giunta di una delle nomine più attese: quella di Alberto Firenze a direttore generale dell’Asp di Palermo.

