I vigili del fuoco di Canicattì sono a secco. Niente acqua, nè per lavarsi, nè tantomeno per rispondendere alle emergenze. Lo scrivono gli stessi vigili dell’agrigentino in una lettera inviata al comandante di Agrigento Marcello Lombardini, al sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo e al prefetto di Agrigento Francesca Ferrandino.
Una situazione, quella denunciata nella missiva, che sta costringendo i vigili a reperire l’acqua attraverso le autobotti, ‘anche per potersi lavare’: “Tutto ciò proprio durante la stagione estiva – scrivono – quando l’ emergenza incendi richiede una intensa attività”.
La mancanza d’acqua, “che sta mettendo in difficoltà – si legge – uomini al servizio delle istituzioni e dei suoi cittadini”, deriva dal fatto che la sede di contrada Carlino, di proprietà del Comune, non è collegata alla rete idrica, ed è munita solo di una cisterna.
Eppure secondo i vigili, il vice sindaco aveva annunciato alla stampa che all’emergenza acqua era stata tovata una soluzione: “Leggere sulla stampa ( GDS del 29.07.2012) che il problema è stato risolto – scrivono – non trova riscontro poichè ancora quella struttura non sarebbe collegata alla rete idrica comunale. Forse – incalzano – il Vice Sindaco intendeva dire che è stato ‘provvisoriamente’ risolto il problema”.
Sullo stabile di contrada Carlino, i vigili di Canicattì avevano espresso qualche dubbio già ai tempi dell’assegnazione. Ma ci sarebbero state rassicurazioni da parte del comune, su futuri interventi che però non sono mai avvenuti. Interventi che non riguardavano solo la rete idrica: “I vigili del fuoco – scrivono – a distanza di anni ancora aspettano i lavori promessi a suo tempo alla rete fognaria, che sprigiona odori poco sopportabili all’interno della struttura attraverso la tubatura che lasciano seri dubbi sul rispetto della normativa igienico sanitaria oltre il cancello dell’entrata che si apre a metà creando perdita di tempo al personale chiamato in soccorso”.
I vigili chiedono quindi un sopralluogo che “individui e relazioni i lavori urgenti da espletare in quel distaccamento”. Poi avvertono: “Diversamente chiederemo conto al nostro comando affinchè valuti eventuali altre soluzioni” perché sia garantita ai vigili “una condizione di vivibilità dignitosa quale quella che merita e spetta”.