Per la seconda volta nel giro di un mese, a Palermo una coppia di rom, con sei figli, prima nella graduatoria per l’emergenza abitativa, non è riuscita a prendere possesso di un appartamento assegnato dal Comune sembra per l’opposizione di alcuni inquilini, contrari all’ingresso nel condominio della famiglia che al momento abita in un camper nel campo nomadi della Favorita. La coppia di kosowari, che ha ottenuto asilo politico e vive in città da 18 anni, ieri si è presentata agli uffici del comune per ricevere le chiavi dell’appartamento, situato in un palazzo in corso Calatafimi. Ma il settore patrimonio del Comune ha rinviato la consegna dell’abitazione senza fornire al momento una data né una spiegazione. Secondo indiscrezioni, però, anche in questo condominio alcune persone si sarebbero lamentate per l’arrivo della nuova famiglia. Il primo episodio si era verificato a fine aprile. La famiglia aveva ottenuto un appartamento di 180 metri quadrati confiscato alla mafia in via Bonanno, nella zona di via Libertà, in pieno centro città, ma la protesta di alcuni condomini scesi in strada con lo striscione ‘Palermo ai palermitani’, aveva indotto il comune a trovare un’altra sistemazione. “E’ grave – dicono il consigliere comunale del Pd, Davide Faraone e la capogruppo dei democratici alla IV Circoscrizione, Serena Potenza – il tentennamento del Comune su questa vicenda”. I due esponenti Pd sottolineano che si tratta di una “famiglia integrata: l’uomo fa lo stagionale in agricoltura, la donna lavora come badante mentre i figli frequentano la scuola”. “Chiediamo l’immediata assegnazione dell’appartamento – aggiungono – e le scuse del sindaco Diego Cammarata per il ritardo della consegna”.
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