Non c'è il bilancio, Ars paralizzata | Esercizio provvisorio il 30 dicembre - Live Sicilia

Non c’è il bilancio, Ars paralizzata | Esercizio provvisorio il 30 dicembre

Il presidente dell'Assemblea Ardizzone: "Non sono stati approvati, nemmeno in giunta, i documenti contabili. Non possiamo esitare alcun ddl". Stop così sia al mutuo da 2 miliardi che alla proroga dei precari.

pALAZZO DEI NORMANNI
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PALERMO – Il governo non ha ancora approvato una bozza di bilancio, né il ddl sull’esercizio provvisorio. Così, l’Ars si ferma ancora. Paralizzata. Se tutto va bene, se ne riparlerà il 30 dicembre. È questo l’esito della conferenza dei capigruppo che si è svolta oggi a Palazzo dei Normanni. Un incontro durante il quale il presidente dell’Assemblea Giovanni Ardizzone ha dovuto prendere atto dell’assenza di alcun documento di bilancio.

Un fatto che trascina con sé una serie di conseguenze. Intanto, la previsione da “last minute” per l’approvazione dell’esercizio provvisorio. Se tutto andrà bene, hanno concordato i parlamentari, approderà in Aula il 30 dicembre. Da indiscrezioni provenienti da Palazzo d’Orleans pare che l’esercizio provvisorio, a dispetto delle intenzioni più ottimistiche manifestate dal governo nelle settimane scorse, avrà la durata massima consentita, cioè quattro mesi.

Ma il ritardo con cui il governo sta lavorando ai documenti contabili, come detto, condizionerà altre questioni. A cominciare dal mega-mutuo da due miliardi, approvato dalla Commissione bilancio. “Tecnicamente – ha spiegato il presidente Ardizzone – il mutuo potrebbe essere esitato dall’Aula perché si basa sul bilancio di previsione triennale. Ma trattandosi di una cifra così elevata, è più logico attendere l’approvazione almeno in giunta dei documenti di bilancio”. E non solo il mutuo. L’assenza degli atti contabili blocca tutti i ddl che prevedono un impegno di spesa. Compresa la proroga dei precari: oltre 23 mila persone solo negli Enti locali. Ma il governo è ritardo. Se tutto va bene, se ne parla il 30 dicembre. A 24 ore dalla scadenza dei contratti di questi lavoratori. Come al solito, all’ultimo respiro.


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