Agenda rossa, nessun mistero | Era l’aletta di un parasole

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22 Maggio 2013, 12:46

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PALERMO– “Quella ripreso dal video dei vigili del fuoco in via D’Amelio non è l’agenda rossa di Paolo Borsellino, ma l’aletta di un parasole usato per coprire i resti dell’agente di scorta Emanuela Loi”. Lo ha detto in una conferenza stampa il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari. “Dopo avere letto la notizia del presunto ritrovamento dell’agenda nel video, abbiamo delegato alla scientifica di Palermo e Roma atti istruttori urgenti e in pochi giorni abbiamo ottenuto due importanti risultati – ha aggiunto Lari – innanzi tutto abbiamo identificato il poliziotto che, come si vede dalle immagini, smuove col piede il parasole che copriva il corpo della Loi, e l’abbiamo interrogato; poi grazie all’archivio della Scientifica abbiamo accertato che l’oggetto rosso era l’aletta di un parasole”. “Dalle foto – ha spiegato – è evidente che ha la stessa striscia rossa presente nel parasole e dall’ingrandimento spuntano anche le istruzioni del montaggio”. “L’agente – ha proseguito Lari – ci ha spiegato che se avesse visto un’agende ce l’avrebbe segnalata e comunque a noi é parso incredibile dell’inizio che si trattasse del diario”. “Se Borsellino, infatti, – ha concluso – avesse avuto in mano l’agenda questa sarebbe stata disintegrata dal calore dell’esplosione. Se invece il diario fosse rimasto in auto come sarebbe potuto arrivare fino al corpo della Loi?”.

Il giallo è durato pochi giorni. L’oggetto rosso ripreso tra i corpi dilaniati dall’autobomba esplosa in via D’Amelio, a Palermo, il 19 luglio del 1992, non è dunque il diario del giudice Paolo Borsellino, l’agenda sulla quale il magistrato appuntava riflessioni e spunti d’indagine, ritenuta una delle chiavi per la comprensione del delitto che tanti aspetti oscuri ancora conserva.

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Risolto il giallo sull’oggetto filmato, tornano tutti gli interrogativi sulla sorte dell’agenda di Borsellino, un documento prezioso da cui il giudice non si separava mai – raccontano i familiari – e mai ritrovato. Per la sua scomparsa é stato indagato il capitano dei carabinieri, ora colonnello, Giovanni Arcangioli filmato mentre si allontanava con la borsa del giudice, poco dopo l’attentato. La valigetta venne poi trovata priva del diario nell’auto di Borsellino. Arcangioli è stato prosciolto, ma il giallo è rimasto. Chi ha preso l’agenda?

(Fonte ANSA)

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22 Maggio 2013, 12:46

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