"Non fu un summit in barca"| Il figlio del boss resta libero - Live Sicilia

“Non fu un summit in barca”| Il figlio del boss resta libero

Thomas Gambino, l'americano, era stato coinvolto nel blitz con gli Inzerillo di Passo di Rigano

MAFIA ITALO AMERICANA
di
3 min di lettura

PALERMO – Thomas Gambino è e resta un uomo libero. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della Procura della Repubblica contro la decisione del Tribunale del Riesame che lo scorso agosto aveva accolto l’istanza degli avvocati Anthony De Lisi e Angela Ajello.

Dagli Stati Uniti Gambino, figlio di Joseph – uomo d’onore della Cosa Nostra americana – era giunto l’estate scorsa a Palermo. “Per discutere di affari e investimenti”, aveva sostenuto l’accusa. Che nel luglio 2018 ha fotografato il giovane Gambino in barca a largo di Mondello.

A bordo c’erano Tommaso Inzerillo (zio di Thomas, ha sposato la sorella di Jospeh Gambino), Giuseppe Spatola, Calogero Zito. Erano tutti finiti in carcere insieme a Gambino con l’accusa di avere riorganizzato il mandamento mafioso di Passo di Rigano.

L'avvocato Anthony De Lisi

Le microspie captarono le conversazioni. Emerse che largo di Mondello si parlò di soldi e di un’eredità degli Inzerillo nella Repubblica dominicana. “Niente di illecito e non è stato un summit di mafia”, aveva sostenuto l’avvocato De Lisi. Una tesi che è stata accolta prima dal Riesame che annullò l’arresto del giovane Gambino e ora dalla Cassazione.

Così parlava l’estate scorsa Tommaso Inzerillo: “Gli dici che abbiamo cinquecento ettari di terreno a Santo Domingo, gli dici: niente possiamo fare?… è là, vicino Santo Domingo… quanto Palermo è… però si ci potrebbe fare… casinò, cose… è mio e di mio nipote dell’America, allora lo abbiamo comprato nell’ottanta, nell’ottantaquattro, e lo sai quanto l’ho comprato? Trentamila dollari, gli abbiamo fatto, gli abbiamo fatto il pozzo… omissis”.

La storia ruotava attorno alla figura di Benedetto Villico, nato a Torretta, deceduto nel 1997 senza avere messo al mondo dei figli. La partita per l’eredità è rimasta attuale fino al 3 agosto 2018. Si è aperta una contesa per i beni. Da una parte gli Inzerillo e dall’altra un familiare del defunto. Villico era sposato con Calogera Inzerillo, sorella di Pietro, il padre di Tommaso Inzerillo. Proprio quest’ultimo fu investito della faccenda. Doveva intervenire per stoppare la causa intentata da un erede. Il 15 giugno 2017, conversando con la moglie a casa, Tommaso Inzerillo riferiva di essere intervenuto nei confronti di Angelo Privitera imponendogli di fare un passo indietro: “… gli ho detto: si devono ritirare tutte le cose dall’avvocato, che gli sono arrivate anche in America, no… parlo con Sarino, l’americano, gli dico: che impegni dobbiamo prendere … dice: trentamila euro, e glieli dividiamo a quelli, al ‘Gibbione’ (Di Maio Pietro, ndr) alla Fra… ai figli del vedovo… dice: a posto … glieli faccio ritirare”.

Il successivo 17 ottobre Inzerillo aggiungeva di avere chiesto a Rosario Sarino Inzerillo di intercedere presso il nipote, Thomas Gambino, affinché risolvesse la contesa consegnando agli eredi di Villico, che vivono in Italia, 30 mila euro: “… gli dici: Masino, tuo zio, con Sarino si sono parlati, e gli ha detto, quello, di impegnarsi per trentamila euro… si ci devono dare questi, trentamila euro, se no, qua, la parola di tuo zio … qua, non viene più nessuno, né tuo suocero, mai … e lui, è capace che si incorna, Tamì…”. Il 3 gennaio 2018 le intercettazioni confermerebbero l’avvenuta consegna del denaro.

 

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI