La storia di Francesco Cardella pone una questione di civiltà. La civiltà è la capacità di utilizzare le prospettive del tempo presente per risolvere i problemi. Il carcere dovrebbe permettere un processo di rieducazione che miri al reinserimento. Ora, quello che accade è la distruzione di un essere umano che chiede semplicemente di essere trasferito e di scontare la sua pena comunque. La legge può essere disumana, perché è assoluta. Ma la sua applicazione è fatta dagli uomini. E gli uomini non possono restare insensibili.
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