"Non sono io quello intercettato": assolto e scarcerato

“Non sono io quello intercettato”: assolto e scarcerato

Era imputato di due estorsioni, ma l'accusa non ha retto

PALERMO – Un assolto e un condannato al processo costola di un dibattimento più ampio. Tre anni e otto mesi è la pena inflitta a Carmelo Scurato. Il giudice per l’udienza preliminare Marco Gaeta ha, invece, assolto Marcello Corrao.

Lo scorso aprile nove imputati sono stati condannati. Apparterrebbero ad una banda guidata dalla famiglia Cintura dello Zen. Per Scurato e Corrao il giudice aveva imposto un supplemento di indagini.

Marcello Corrao rispondeva delle estorsioni nei confronti del titolare di un’autodemolizione e di un distributore di benzina. Accompagnato dal suo legale, l’avvocato Giovanni Mannino, si è professato innocente già nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Ha parlato di un errore di persona. Non era lui il “Marcello” di cui si parlava nelle intercettazioni come incaricato per le estorsioni e soprattutto non era lui la persona intercettata.

A pesare contro di lui i precedenti penali per reati contro il patrimonio, il timbro di voce e la circostanza che fosse collegato a persone vicine ai Cintura.

L’avvocato Mannino ha spiegato che il riconoscimento vocale non dava alcuna certezza, ma semplicemente una compatibilità. Corrao non ha mai avuto contatti, telefonici e di persona, con i Cintura nei due anni coperti dalle indagini. Infine non erano state sentite le persone offese, per un eventuale riconoscimento.

Dopo l’assoluzione Corrao è stato subito scarcerato. Ha trascorso un anno ai domiciliari.


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