"Non sono scontento, però..." - Live Sicilia

“Non sono scontento, però…”

Intervista a Titti Bufardeci
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Assessore Titti Bufardeci, lei passa dalla delega al Turismo a quella alla Cooperazione. Le dispiace lasciare questo settore?
“Non sono scontento. E’ indubbio che ogni attività che si svolge con grande passione crea un legame affettivo, anche con i dirigenti ed i funzionari, con i quali ho avuto rapporti di sorrisi e cordialità e che ringrazio tutti. Sono abituato alle sfide. L’ho fatto da sindaco di Siracusa, dimettendomi dalla carica di deputato. L’assessorato al Turismo è un settore complicato, senza risorse e con grandissimi problemi, come i trasporti. Spero di fare ancora meglio alla guida del tessuto connettivo dell’isola ed auguro buon lavoro al mio successore, l’amico Nino Strano, che conosce molto bene questi uffici”.

Lombardo ha comunicato che la carica di vicepresidente deve ancora essere assegnata. Crede che dovrà rinunciare anche quella?
“C’è una discussione in corso, avviata con il presidente Lombardo ma non solo con lui. E’ indubbio che ci sono assessori più importanti, come quello all’agricoltura. Comunque, non credo che sia determinante ai fini degli equilibri del governo. Credo che questo esecutivo sia di buona qualità. E’ un governo omogeneo e coeso, arrichito da personalità esterne. Insomma, siamo una squadra aperta ad esperienze non politiche, che non voglio chiamare tecnici bensì esperti particolarmente competenti che si scommettono sulla cosa pubblica”.

Questo esecutivo avrà una maggioranza in Parlamento?
“Credo di sì. I numeri dicono di sì. Sono convinto che non sono le formule magiche a risolvere i problemi. Quello che più importa è la capacità di affrontare e risolvere i problemi. Fino ad ora, la maggioranza precostituita, quella da 61 a 29, ha avuto problemi. Molte volte, ci sono state difficoltà  per superare i passaggi in aula. Viceversa, dobbiamo puntare sulla capacità di fare squadra e portare a Sala d’Ercole provvedimenti che possano essere condivisi al di là dei ruoli di maggioranza o minoranza”.

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