06 Maggio 2009, 19:55
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La fiction di Taodue, “Squadra antimafia – Palermo oggi”, trasmessa da canale 5 ha vinto ieri la gara di ascolti della prima serata. Lo sceneggiato interpretato, fra gli altri, da Claudio Gioè e Simona Cavallari, ha riacceso la polemica sulla valenza educativa di questo tipo di produzioni televisive. “Il risultato dell’audience però – dice Antonio Ingroia, procuratore aggiunto alla Dda di Palermo – ha dimostrato che non solo la mafia tira, ma anche l’antimafia”.
“Ci sono fiction e fiction – distingue Ingroia – ci sono quelle che mettono al centro come protagonisti assoluti i capimafia finiscono, anche inconsapevolmente per veicolare messaggi equivoci e trasformare il mafioso in eroe, seppur negativo. Le fiction che invece mettono al centro personaggi dell’antimafia credo che, fermo restando le superficialità inevitabili, trasmettono messaggi importanti. Quel che più conta è che hanno avuto successo di audience”.
La storia narra anche di un tradimento, di una talpa nelle forze dell’ordine. Una realtà verosimile “perché la storia della mafia – continua Ingroia – mostra la sua capacità di infiltrarsi nelle istituzioni, è la sua potenza. Poi, spesso, nelle fiction ma nella realtà le mele marce vengono individuate e assicurate alla giustizia”. Una storia che pare ripetersi anche nella stretta attualità. “E’ chiaro che la lotta alla mafia è una strada in salita e non sempre gli strumenti sono all’altezza della sfida. Credo però che i risultati siano sotto gli occhi di tutti”.
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06 Maggio 2009, 19:55