Nuova retromarcia su Maniaci| Revocato il divieto di dimora - Live Sicilia

Nuova retromarcia su Maniaci| Revocato il divieto di dimora

Il gip dà ragione agli avvocati del giornalista di Telejato.

PALERMO – Pino Maniaci può tornare a casa e nella sua Telejato. Il giudice per le indagini preliminari ha revocato il divieto di dimora lontano dalla Sicilia. Secondo il gip Nicola Aiello, che ha scritto l’ennesima puntata sulla faccenda, non ci sono i presupposti per applicare la misura cautelare.

Nelle scorse settimane la Cassazione aveva respinto, giudicandolo inammissibile, il ricorso contro il divieto di dimora disposto dal Tribunale del riesame di Palermo a inizio giugno. Il Riesame aveva accolto l’appello della Procura per la richiesta di misura cautelare legata a uno dei capi di imputazione. E cioè la tentata estorsione ai danni dell’ex assessore di Borgetto Gioacchino Polizzi. Una ipotesi che il gip aveva, invece, ritenuto insussistente. Secondo i pm Annamaria Picozzi, Amelia Luise, Roberto e Francesco Del Bene, Maniaci avrebbe anche preteso denaro e favori dai sindaci d Borgetto e Partinico in cambio di una linea morbida della sua televisione sulle attività delle amministrazioni. Gli avvocati Bartolomeo Parrino e Antonio Ingroia si sono quindi rivolti al gip che ha accolto la loro istanza.

L’8 maggio 2013 Polizzi telefonava all’allora sindaco Giuseppe Davì. Era su tute le furie: in un servizio Maniaci lo aveva accusato di essere mafioso, ricordando le sue parentele con alcuni boss locali. Poi, ammetteva che, per tenere a bada il giornalista, era stato costretto dal sindaco a fare dei favori al direttore. In particolare, a sborsare duemila euro per la sponsorizzazione di alcune magliette per Telejato e a pagare per tre mesi l’affitto della casa del giornalista.

Ecco le parole di Polizzi: “… tu con Telejato mi ci hai fatto convivere, mi ci hai fatto fare le magliettine, mi hai fatto dare la casa gratis, appena lui si permette a fare, tu glielo puoi dire, io vi distruggo a te e a lui pure e pio glielo dico io chi è che ha i parenti mafiosi… io non voglio essere disturbato da nessuno, ti chiami Telejato che è amico tuo… la mafia quando andava a lui non è mafia? Ma lui vuole consumare a me? Io non ne ho rapporti con queste persone, lui faceva le estorsioni… ha voluto duemila euro di magliettine gratis e ha voluto tre mesi di casa in affitto che l’ho pagata di tasca mia… vacci da Pino Maniaci… succede la terza guerra mondiale… lui è mafioso, lui ha fatto estorsioni nei mie confronti… io lo denuncio prendo cento avvocati… questo imbroglione che mi discute di legalità… perché non le pagava le cose?”. La denuncia si è fermata alle intenzioni, perché quando Polizzi è stato convocato dai carabinieri ha negato di avere subito minacce e pressioni da Maniaci.

La misura cautelare era decaduta per un errore di notifica. Al giornalista di Telejato il Riesame aveva spedito atti che non riguardavano la sua inchiesta. E così era stata dichiarata inefficace la misura cautelare che imponeva a Maniaci di soggiornare lontano da Partinico. Ad eccepire la nullità erano stati i legali del giornalista. Dopo l’inammissibilità decisa dalla Cassazione, ecco la decisione del gip: Maniaci può tornare a vivere in provincia di Palermo.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI