Nuovo codice appalti, da luglio lavori per 36 miliardi

Nuovo codice appalti, da luglio lavori per 36 miliardi

L'applauso dell'Unione nazionale avvocati enti pubblici

ROMA – Dall’1 luglio, data di applicazione del nuovo codice degli appalti, al 22 novembre 2023, sono state avviate in Italia 36.580 procedure di affidamento per 36,3 miliardi di euro. Lo rivela la Banca dati nazionale dei contratti pubblici dell’Anac, che spiega come le gare a procedure aperta coprono una parte ampia del mercato, il 45%, con 16 miliardi di importo totale; mentre per quanto riguarda la procedura negoziata per affidamenti sottosoglia si registrano 7.129 appalti per un importo di 4,77 miliardi, con una media di importo di 0,67 milioni.

L’applauso dell’Unaep

L’Unione nazionale avvocati enti pubblici ha fatto il punto sul nuovo codice che, a loro avviso, “privilegia l’interesse pubblico” e, per il senatore Guido Castelli si ispira al principio di risultato. In particolare, gli avvocati della Pubblica amministrazione rappresentati da Unaep hanno espresso parere positivo al nuovo Codice, nel convegno svoltosi ieri a Roma, “per la portata innovativa e per il coraggio con il quale ha imposto un cambio di prospettiva “epocale”, passando da una “logica inquisitoria” ad una logica di fiducia orientata sempre al raggiungimento del bene pubblico.

Ci si è soffermati anche sulle principali novità introdotte dal nuovo Codice, a partire dall’obbligo di digitalizzazione di tutte le gare da gennaio 2024. Niente più documenti, quindi, ma interoperabilità fra piattaforme ‘certificate’, in nome della massima efficienza e soprattutto dell’attuazione del Pnrr.

Le parole di Castelli

“Il Nuovo codice degli appalti – ha detto il commissario Castelli – si ispira al principio di risultato e, dunque, rappresenta il corpus normativo che definisce nella maniera più aderente possibile quella che è la finalità della ricostruzione: realizzare il diritto al ritorno nelle loro case per decine di migliaia di persone. Nei mesi scorsi la struttura commissariale ha messo in campo un servizio di supporto ai Comuni del cratere – ha detto Castelli – proprio allo scopo di governare la transizione verso il Nuovo Codice degli appalti e, in collaborazione con l’Anac, abbiamo elaborato atti tipo per l’affidamento delle progettazioni e per agevolare il lavoro delle Stazioni appaltanti”. Altro elemento saliente del nuovo Codice, secondo Castelli, “è quello che attiene al rilevante ruolo affidato alla digitalizzazione: un potenziale strumento di ammodernamento del Paese che può trovare una specifica forma di applicazione, attraverso la Struttura commissariale, nella ricostruzione dell’Appennino centrale”. In proposito, Castelli ha spiegato che “a tale riguardo si pensi soltanto che, per il 2024, è previsto l’affidamento di 1500 opere pubbliche da affidare per un valore di 1,1 miliardi di euro. La digitalizzazione che immaginiamo, per ragioni connesse alla sicurezza del lavoro e al principio di legalità, non si limita alla fase dell’affidamento del lavoro e dell’incarico ma permea anche la fase esecutiva”, ha sottolineato.

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