PALERMO – Da rudere a nuovo Data Center della Regione, dai furti a cuore informatico dell’Isola. L’ex area industriale di Brancaccio, per anni sede dell’Irsap, si prepara a voltare pagina: la giunta Musumeci ha infatti deciso di trasformare la struttura, da tempo ormai vuota e in passato oggetto di numerosi atti di vandalismo, nel nuovo polmone digitale della Sicilia.
Quella che fu la base del consorzio Asi, Aree per lo sviluppo industriale, è infatti transitata ufficialmente nel patrimonio della Regione e, assicura il vice presidente Gaetano Armao, “diventerà un polo strategico nel più breve tempo possibile”. Il progetto è ambizioso e le risorse abbondanti: il Pon Legalità mette a disposizione otto milioni di euro per la sicurezza dei dati, altri quattro saranno presi da Agenda Digitale per un totale di 12 milioni che serviranno non solo a creare il Data Center di Palermo, ma anche il “Disaster Recovery” a Catania. Una sorta di gigantesco Backup dei dati, anche se Armao tiene a sottolineare che sarà “molto di più”.
Non ci sono ancora indicazioni certe sui tempi, visto che prima bisognerà progettare il tutto e gli uffici sono già all’opera, ma l’obiettivo resta quello di mettere in sicurezza i dati della Regione e in generale dei siciliani. Sfumata l’ipotesi del centro direzionale regionale, che sorgerà in via Ugo La Malga, a Brancaccio andranno i server che una volta erano in Valle d’Aosta e che adesso sono stati smistati, ma anche strutture e servizi che creeranno un centro unico nel suo genere. “Sarà un polo di attrazione per gli investimenti per il digitale, a disposizione anche delle imprese e dei professionisti – spiega Armao – Abbiamo già verificato la presenza della banda ultralarga e i tempi saranno strettissimi”.
Una svolta che ridà speranza a chi vive a Brancaccio e, negli anni, ha visto la zona degradarsi, nonostante promesse e annunci. Il comune di Palermo due settimane fa ha addirittura emanato un’ordinanza per imporre all’Irsap di mettere in sicurezza le strade e di riparare gli impianti di illuminazione pubblica che, una volta rimessi in sesto, dovrebbero passare definitivamente alla gestione di Palazzo delle Aquile, mentre oggi sono in stato di abbandono.
Nelle stesse ore in cui la giunta approvava la delibera che dava il via al progetto per il nuovo “polo dell’informatica”, si insediava la “Commissione del coordinamento dei sistemi informativi regionali” che avrà il compito di coordinare la spesa e le attività del programma dell’Agenda digitale siciliana.
Una cabina di regia – istituita con decreto del vicepresidente della Regione e assessore all’Economia, Gaetano Armao – creata per monitorare il programma dell’Agenda digitale, con l’obiettivo di colmare il ritardo che separa la Sicilia dal resto del Paese, sia sul piano infrastrutturale che su quello dei servizi per la pubblica amministrazione, imprese e cittadini.
“Il programma digitale è prioritario per lo sviluppo della Sicilia – ha detto il vicepresidente Armao -. L’Agenda digitale rappresenta un’occasione di riscatto per la nostra terra e di opportunità di lavoro per tanti giovani siciliani preparati e innovativi”.
Armao ha precisato anche che “all’Agenda digitale siciliana sarà esteso il Protocollo d’intesa per la legalità e la sicurezza stipulato dal presidente della Regione, Nello Musumeci, con la Guardia di finanza che potrà così monitorare le attività del programma digitale”.
La Commissione del coordinamento dei sistemi informativi regionali è distinta in due sezioni (Regione digitale e Sanità digitale). Costituita dai dirigenti generali degli assessorati competenti, sarà coordinata da Maurizio Pirillo, dell’Autorità per l’innovazione e da Serafino Sorrenti, consulente per l’informatica del vicepresidente Armao.