PALERMO – In queste ultime ore carabinieri e guardia di finanza stanno eseguendo un nuovo provvedimento di sequestro di beni all’imprenditore Lorenzo Cimarosa, 54 anni, cugino del capomafia latitante Matteo Messina Denaro. Si tratta di un sequestro di beni che riguarda beni immobili e il centro ippico gestito a Castelvetrano da uno dei figli di Cimarosa. Cimarosa è stato arrestato nel dicembre dello scorso anno nel corso del blitz denominato Eden e già nel giorno della sua cattura ha fatto sapere agli investigatori di essere intenzionato a rispondere alle domande dei pm che lo indagano.
Nei processi in cui intanto è stato sentito come testimone ha sempre rivestito la posizione di dichiarante: “Non sono un pentito – ha messo a verbale Cimarosa davanti ai sostituti Marzia Sabella e Paolo Guido e al procuratore aggiunto Teresa Principato – ma voglio parlare, perché sono esasperato dai continui arresti, dalle perquisizioni”. Nel maggio scorso è stato condannato dal gup del Tribunale di Palermo, Cesare Vincenti, a 5 anni e 4 mesi. La Procura in quella occasione ha chiesto che gli venissero concesse le attenuanti generiche, ma non la speciale attenuante prevista per i pentiti che apportino un contributo rilevante alle indagini.
Con le sue dichiarazioni Cimarosa in particolare ha puntato il dito contro Patrizia Messina Denaro, sorella del boss, soprannominata “a curta”. “È lei che gestisce il traffico dei pizzini da e per Matteo… Dopo l’arresto di mio cognato Giovanni Filardo, io mi sono occupato del sostentamento del latitante e della sua famiglia”. L’azienda di Cimarosa, la “M. G. costruzioni” intestata ai due figli, sarebbe stata una sorta di bancomat per Matteo Messina Denaro: “Negli ultimi tempi gli ho fatto avere 60 mila euro. A dicembre 8 mila”. L’ultima apparizione in un’aula di Tribunale di Cimarosa risale a giovedì della scorsa settimana, quando ha deposto nel processo proprio contro Patrizia Messina Denaro. Cimarosa in quella occasione ha parlato di una eredità contesa, quella della professoressa castelvetranese Caterina Bonagiuso. Una parte di quella eredità, 70 mila euro, sarebbe finita nelle mani di Patrizia Messina Denaro senza che lei fosse stata citata in quel testamento.
Si tratta di beni immobili e il centro ippico gestito a Castelvetrano da uno dei figli di Cimarosa.
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