Forse non arriverà lo scudetto, ma il Palermo ha ricominciato a pensare in grande. La vittoria contro la Juve è stata l’inizio del break che ha portato nove punti in tre partite. Se si pensa che nei primi sei incontri i rosa avevano collezionato appena sei punti, il risultato appare ancora più straordinario. Con il successo di ieri contro l’Udinese il Palermo si è lanciato in zona Champions e il presidente Maurizio Zamparini si gode il momento. “Siamo agli inizi, ho visto buone prestazioni anche se nelle ultime partite alcuni episodi che prima ci erano contro ora sono a favore – ha detto -. E’ una buona squadra, ma bisogna stare con i piedi per terra e non volare. Zenga aveva spronato i giocatori dicendo che nessun traguardo era impossibile, ma non è una squadra che può essere prima in classifica. Bisogna fare esperienza, serve la mentalità per la Champions e anche gli organici”. Inutile dire che in città l’entusiasmo è alle stelle e nessuno rimpiange più l’ex allenatore Davide Ballardini, che in estate ha scelto la Lazio e adesso si trova in grosse difficoltà con una squadra in crisi di gioco e risultati. “Ambiamo al quarto posto per andare in Champions – ribadisce Zamparini -, ma ci sono sei sette squadre che possono andare dal quarto al decimo posto. Un giorno in Champions mi piacerebbe andare”. A fare tornare i rosa con i piedi per terra c’é il match di giovedì con la prima della classe: l’Inter di Mourinho che in Champions non fa faville, ma che in campionato mantiene il cinismo con cui ha vinto gli ultimi scudetti. Contro i nerazzurri Zenga dovrà rinunciare a due pedine importanti: Cesare Bovo per squalifica e Federico Balzaretti per infortunio, mentre rientrerà Kjaer che ha scontato il turno di stop. Il tecnico potrebbe quindi rinunciare al fortunato 3-4-1-2 per sposare un più prudente 4-4-2. Di sicuro Mourinho, come assicura Zamparini “troverà un Palermo tosto che venderà cara la pelle”. L’eroe di ieri, Bovo, che con un colpo al volo ha infranto la porta di Handanovic, pensa soprattutto a migliorare il rendimento in trasferta. “In casa siamo ancora diversi – ha detto – Fuori andiamo meglio rispetto al passato ma dobbiamo essere più concreti. Abbiamo la stessa voglia e determinazione ma non otteniamo gli stessi risultati: è più un problema mentale e dobbiamo lavorare su questo”.
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