Odissea 121. Incidenti, code, lavori: la Statale è trappola quotidiana

Odissea 121. Incidenti, code, lavori: la Statale è una trappola quotidiana

Da Catania a Paternò e viceversa: una strada sempre più al limite
IL FATTO
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CATANIA – La narrazione della famigerata Statale 121 che collega Paternò a Misterbianco/Catania e viceversa, è (non certo da oggi) un racconto ormai slegato dalla mobilità. È semmai un angosciante bollettino quotidiano di incidenti e lunghe code; di automobilisti che restano ostaggio e vittime di un’arteria fra le più trafficate dell’isola. Migliaia di auto e mezzi a due ruote che la attraversano costantemente.

Caos e pericoli

Negli anni si è, fortunatamente, attenuato il numero di vittime contate sull’asfalto della 121 ma non si è certo attenuata la sua pericolosità. Tamponamenti e incidenti restano all’ordine del giorno. L’imbottigliamento in auto dei pendolari che scendono a Catania per lavoro o fanno rientro a casa è un’odissea quasi quotidiana. Persino gli svincoli di immissione sulla Statale, come quelli di Valcorrente o Piano Tavola, sono al limite: con una visibilità ed un raggio di ingresso ridotti al limite.

Lungo gli oltre dieci chilometri di tragitto, di recente, sono stati piazzati dei rilevatori di velocità: sebbene nei mesi scorsi la Prefettura avesse chiesto ai Comuni (compatibilmente col proprio territorio di competenza) l’impegno a piazzare degli autovelox. Ma quello che resta sinora, fra distrazioni al telefono cellulare, alta velocità e sorpassi azzardati rimane la lunga sequela di incidenti e file.

La musica non cambia

Nelle scorse ore, all’altezza di Palazzolo (Belpasso) l’ennesima paralisi nonostante l’orario tutto sommato alleggerito dagli spostamenti. Nel tardo pomeriggio di ieri la paralisi era tanto in direzione Catania quanto in quella per Paternò. Da una parte un incidente autonomo con un’auto finita cappottata e relativo ferito (non grave) trasportato in ospedale; dall’altro gli inevitabili lavori dell’Anas per aprire un varco d’emergenza nello spartitraffico. Il risultato sono state file chilometriche in entrambi i casi.

E per una strada pensata e progettata oltre cinquant’anni fa, la conferma che la Statale 121 non sia più in grado di contenere l’enorme mole di traffico. Con la certezza che la musica non cambierà. L’unico avvertimento resta quello di non distrarsi alla guida, rispettare i limiti di velocità (che sono regolarmente segnalati): non si eviteranno le code ma si contribuirà ad evitare un altro racconto di morte.
Per il resto, al netto di tutto, la Statale 121 rimane una strada inadeguata al presente.


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