Oggi, Palermo si raccoglie intorno a una famiglia amorevole e unita, straziata da un dolore che nessuna parola può compiutamente raccontare. Solo chi è passato attraverso l’indicibile sa cosa vuol dire perdere un figlio.
Oggi, Palermo abbraccia una mamma e un papà e il loro bambino, Enrico, morto in piscina, per via di un atroce incidente. E’ necessario, almeno, stare vicini a chi ha il cuore spezzato. E non smettere, nel tempo. Con le esequie continua e prende forma una strada di lacrime che non finirà mai.
Non lasciamola sola questa famiglia. Anche chi non li conosce, negli anni che verranno, non li dimentichi mai, non scordi il coraggio con cui affrontano una prova sovrumana. E non dimentichi Enrico.
Oggi, Palermo seppellisce troppe chiacchiere e troppi giudizi affrettati, a margine della cronaca. Chi si è esercitato in commenti impropri ha sbagliato. Non ha rispettato qualcosa di immane, con il riguardo che sarebbe stato necessario.
Oggi, a Palermo, si celebrano i funerali di Enrico Fertitta, morto sulla soglia dei tre anni. Noi ci stringiamo a chi soffre con immenso affetto.
Le parole sono impotenti. Ma l’amore possiede una forza che attraversa i secoli. Non guarisce le ferite, non le cicatrizza. L’amore rende eterna la consapevolezza di un miracolo che ci sarà per sempre. Perché, una volta, c’è stato.