Ok al regolamento pubblicità | Ma è caos sull'ubicazione impianti - Live Sicilia

Ok al regolamento pubblicità | Ma è caos sull’ubicazione impianti

Gli spazi saranno assegnati con bando ad evidenza pubblica. La città sarà divisa in 14 zone

PALERMO – I cartelloni e gli spazi pubblicitari a Palermo saranno messi a bando. Il consiglio comunale ha votato la delibera che regolamenta il settore pubblicitario in città e divide il territorio comunale in 14 zone a cui verrà assegnato il numero massimo di spazi pubblicitari da installare. Resta da sciogliere il nodo relativo al piano di geolocalizzazione degli impianti che gli uffici comunali non sono sin qui riusciti a redigere.

“Un voto storico, che mette fine a decenni di caos in un settore delicatissimo per l’impresa e per il decoro della città – hanno commentato il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore Leopoldo Piampiano -. Un voto che arriva al termine di significativo lavoro portato avanti prima dagli uffici e dalla Giunta e poi dal Consiglio comunale nelle sue articolazioni e con il contributo di tutti i gruppi consiliari. Non possiamo che essere soddisfatti per questo risultato, che tra l’altro permetterà all’amministrazione di pubblicare dei bandi che permetteranno sicure entrate economiche quanto mai necessarie per essere reinvestite a servizio della città e della comunità”.

“Prendiamo atto con rammarico – dichiarano i consiglieri del M5S Antonino Randazzo, Viviana Lo Monaco e Concetta Amelia – che a distanza di ben 5 anni dall’approvazione del Regolamento comunale sulla pubblicità e le pubbliche affissioni, l’Amministrazione comunale dichiari di non essere ‘assolutamente nelle condizioni di redigere un piano della pubblicità in cui si individuino con l’esatta ubicazione, tipologia e dimensione le diverse decine di migliaia di impianti pubblicitari da installare in città’. Questo va contro una Deliberazione di Consiglio comunale e una disposizione sindacale di marzo 2016. Come ribadito in Aula, a nostro avviso si tratta di un atto incompleto che peraltro espone l’amministrazione a possibili futuri contenziosi. La Delibera votata è giunta in Consiglio comunale priva del piano di ubicazione puntuale degli impianti ed è per questo che lo scorso mese di marzo abbiamo provveduto a trasmettere formale diffida all’amministrazione comunale, chiedendo che fosse anche allegata al verbale della seduta di discussione dell’atto”.

“Il consiglio comunale “a distanza” – dicono i consiglieri di Avanti Insieme, Valentina Chinnici, Paolo Caracausi, Massimo Giaconia, Claudia Rini e Toni Sala – approva un altro atto fondamentale per la città, dotandola di uno strumento indispensabile che stabilisce finalmente regole chiare per gli impianti pubblicitari, garantendo trasparenza e chiarezza per tutti gli imprenditori e gli operatori del settore. L’approvazione del piano pubblicità mette la parola fine a un percorso durato cinque anni, per quanto il Consiglio abbia dovuto prendere atto che l’amministrazione non è stata in grado di produrre la geolocalizzazione degli impianti. Ora il comune potrà procedere all’indizione dei bandi, richiesti anche dall’Anac, con un consistente beneficio per le casse pubbliche, ma dovrà aumentare i controlli per stanare gli abusivi e per garantire maggiore decoro”.

“Con l’ approvazione del regolamento sulla pubblicità avremo finalmente una disciplina organica della materia – dichiarano i consiglieri di Sinistra Comune Barbara Evola, Fausto Melluso, Katia Orlando e Marcello Susinno -. In questi anni la gestione della pubblicità è stata sottoposta a logiche monopolistiche. Il regolamento contribuirà ad aumentare il pluralismo. Inoltre, il regolamento contribuirà a disciplinare le modalità pubblicitarie e il servizio delle pubbliche affissioni. In questo modo non sorgeranno più impianti abusivi come è purtroppo accaduto negli anni in diverse zone della città e si darà spazio alla progettazione di impianti che possano inserirsi in modo omogeneo e coordinato nel tessuto urbano. Saranno inoltre garantite nuove entrate economiche da investire nel miglioramento dei servizi destinati ai cittadini ed alle cittadine. Il regolamento, infine, rappresenta una risposta concreta ai rilievi dell’Autorità Nazionale Anti-Corruzione (ANAC)”.

 


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