PALERMO – Mondello, sì alle cabine ma in cambio di un conto salato, anzi salatissimo, per i lidi. Ieri al termine di una giornata convulsa, fatta di riunioni in commissione Urbanistica e in capigruppo, è saltata fuori la mediazione che mette, per ora, tutti d’accordo e “salva” le cabine: un sì condizionato, però, al pagamento degli oneri concessori, alla monetizzazione dei parcheggi e al versamento di Tares e Tosap su cui gli uffici stanno compiendo ulteriori verifiche per capire se sono state pagate in passato.
Insomma in totale, secondo le prime stime di Palazzo delle Aquile, si parlerebbe di circa due milioni di euro (per tutti e 18 i lidi interessati) per oneri e parcheggi, soldi che l’amministrazione ha già annunciato di voler investire sulle borgate marinare. Gli stabilimenti sono, come detto, 18 tra cui figurano oltre alla Immobiliare Italo-belga anche La Marsa, Lido Mondello, La Torre, Plait Mare, Da Pietro, l’Ikebana, Playa bonita, Le Terrazze dei candelai, Biondo mare, L’Ombelico del mondo, Baia Barcarello e Lido Sferracavallo.
Tutto risolto, quindi? Non proprio tutto. Perché ammesso che gli imprenditori vogliano pagare per montare le cabine e non preferiscano risparmiare i soldi tenendosi sdraio e ombrelloni, adesso tutto si gioca sul fattore tempo: il Suap già oggi invierà le note per chiedere ai lidi di presentare le planimetrie, di pagare gli oneri e soltanto dopo potrà domandare i pareri necessari dell’Asp e della Sovrintendenza. Un iter sulla cui celerità non tutti sono pronti a scommettere e che lascia il dubbio se entro il 15 giugno tutto sarà pronto. Senza i pareri, i documenti e le ricevute di pagamento, il Suap non rilascerà infatti le concessioni e gli stabilimenti non potranno montare alcunché.
E non è finita qui. Perché il secondo scoglio potrebbe essere rappresentato dalla tariffa con cui Palazzo delle Aquile calcola gli oneri concessori. Il bandolo della matassa, infatti, sta tutto qui: da anni il Comune concede le autorizzazioni a montare le cabine, presumendo che sia tutto in ordine. Ma lo scorso febbraio il neo dirigente del Suap, Paolo Basile, si è accorto che qualcosa non andava: le cabine, secondo la giurisprudenza, hanno infatti bisogno di una regolare concessione edilizia (pagando tanto di oneri) perché producono un carico urbanistico. Sono, per intenderci, paragonabili a una costruzione a tutti gli effetti. Una circostanza su cui perfino la Corte dei Conti ha aperto gli occhi per vederci chiaro.
Basile ha così presentato le sue obiezioni non solo perché il Suap, negli anni passati, non ha mai richiesto gli oneri e perché senza il Pudm non era possibile edificare alcunché, ma anche perché il Comune ha rilasciato pareri conformi alle concessioni demaniali che, alla luce delle sentenze, non sono in regola, sollevando un vespaio mai visto. Basile ha così dovuto difendersi dalla pioggia di accuse arrivategli sia da deputati e burocrati regionali, che da assessori e colleghi comunali. Una battaglia durata settimane al termine della quale, però, emerge con chiarezza che a uscirne vittorioso è proprio Basile. Il capoarea della Pianificazione territoriale, Paola Di Trapani, ha infatti presentato in commissione Urbanistica (presenti anche gli assessori Emilio Arcuri e Pippo Gini, oltre allo stesso Basile) un parere di quattro pagine in cui mette nero su bianco diverse questioni.
Il parere non solo dà sostanzialmente ragione a Basile, dicendo che le cabine hanno bisogno della concessione e devono pagare gli oneri, ma dice anche in assenza di Pudm a valere è il Prg che non può essere superato da norme regionali o statali. Il problema sta nel fatto che dal 2002 (anno di approvazione del Prg) ad oggi, il Comune ha fatto come se nulla fosse, rilasciando pareri urbanistici favorevoli ma non conformi al Piano regolatore. Una circostanza che la dirigente (in passato alla guida del Suap) imputa alla confusione normativa, ma che di fatto ha prodotto pareri viziati che andrebbero annullati in autotutela. Una retromarcia che però il Comune non ha intenzione di compiere, temendo una pioggia di ricorsi: per la Di Trapani, infatti, l’annullamento non influirebbe sulle concessioni demaniali e, nel caso in cui le costruzioni siano compatibili col Pudm (approvato dalla giunta ma non dalla Regione o condiviso dal consiglio), si possono lasciare lì dove sono. Ma ci sono alcune condizioni: smontare le cabine a fine estate, pagare gli oneri (ed eventuali differenze future), eventualmente adeguare le costruzioni senza chiedere soldi al Comune. Salta invece l’escamotage della disapplicazione dell’articolo 22 delle norme tecniche del Prg: come aveva già obiettato il capogruppo di Forza Italia, Giulio Tantillo, la strada non è percorribile per il pubblico.
Insomma, una soluzione tecnica (e al limite) ma fortemente voluta politicamente dalla giunta Orlando e dal vicesindaco Emilio Arcuri che almeno per il 2014 salva le cabine. E qui torniamo al punto di partenza: come si calcolano gli oneri? Bella domanda, perché visto che le cabine non erano considerate costruzioni, Sala delle Lapidi non ha mai calcolato una tariffa. E siccome il tempo di farlo adesso non c’è, Palazzo delle Aquile per estensione applicherà (su parere della propria Avvocatura) quella degli insediamenti turistici fissata nel 2011: 15,52 euro a metro cubo. Col rischio però di una pioggia di ricorsi, visto che si applicherebbe alla cabina in legno la stessa tariffa dovuta per un hotel in cemento.
A questi oneri vanno aggiunti poi i parcheggi: secondo il regolamento edilizio e lo stesso Pudm della giunta, i lidi devono costruire parcheggi pertinenziali a sufficienza, stipulare convenzioni o “monetizzare”, cioè pagare un corrispettivo al Comune che poi lo userà per i parcheggi pubblici. I calcoli sono ancora in corso, ma di base la quota è 2.066 euro a parcheggio da aggiornare in base all’Istat. Praticamente un salasso, se si considera che la cifra totale per la sola Italobelga potrebbe arrivare a una cifra intorno al milione. Inoltre, è possibile mettere sullo stesso piano i parcheggi per un negozio, in cui un’auto si ferma al massimo per qualche ora, con quelli delle cabine in cui invece la sosta sarebbe più lunga? A questi problemi si devono aggiungere anche i pagamenti di Tares e Tosap, più eventuali arretrati degli ultimi cinque anni con more e sanzioni anche del 200% in caso di mancato pagamento.
L’amministrazione, inoltre, vuole evitare che l’esborso si ripercuota sui clienti con aumenti di tariffe e soprattutto, per sedare possibili proteste, vuole reinvestire tutto nelle borgate interessate. E dal prossimo anno? Qui interverrà il consiglio comunale approvando le tariffe e condividendo il Pudm al più presto (sempre che la Regione approvi la Vas) e che dovrà decidere se mantenere o meno le cabine, o quantomeno se diminuirne il numero.
LE REAZIONI
“La direttiva dell’amministrazione è una soluzione tampone che espone il Comune – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – abbiamo sollevato la questione degli oneri ritenendo a ragione che la competenza è esclusivamente del consiglio comunale. Nelle tabelle approvate dal consiglio non ricordo la voce cabine, quindi paragonare ai fini degli oneri le cabine alle stanze d’albergo ci sembra una forzatura. Il consiglio dovrà approvare il Pudm e le tariffe in tempi molto brevi per non compromettere la stagione balneare 2015. Sulla Tari presenteremo una interrogazione per sapere se e quanto è stato pagato. Sui parcheggi non siamo d’accordo sulla monetizzazione, queste strutture necessitano di parcheggi reali e non virtuali, in consiglio presenteremo la modifica. Accogliamo con soddisfazione che l’amministrazione sull’articolo 22 delle Nta del Prg ha considerato la nostra tesi sulla non applicabilità della decadenza dei vincoli in area pubblica. La nuova fase dell’Orlando bis inizia in maniera confusa e approssimativa”.
“E’ una situazione emergenziale e il consiglio comunale responsabilmente ha condiviso il percorso dell’amministrazione impegnandosi a lavorare affinché dalla prossima stagione si possa pianificare l’attività di gestione dei lidi con lo strumento del Pudm sul quale sarà aperto il confronto in Aula”, dice Pierpaolo La Commare del Mov139.
“La vicenda cabine denota la mancanza di programmazione e l’immobilismo che per due anni hanno caratterizzato l’amministrazione comunale”, dice Sandro Leonardi, capogruppo di Leva Democratica.
“Sono fortemente soddisfatto per la soluzione trovata dall’Amministrazione cittadina per la vicenda che riguarda i lidi balneari della città – dice Roberto Helg, Presidente di Confcommercio Palermo – pur riservandomi di esaminare il testo completo del provvedimento. “Sin da adesso – aggiunge Helg – Confcommercio si dichiara disponibile a studiare la soluzione definitiva che valga per gli gli anni futuri”.
“Basta con gli accampamenti, i barbecue e gli stigghiolari a Mondello. La nostra più bella spiaggia deve essere finalmente restituita ai palermitani”. Lo afferma Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia, che prosegue: “Dopo decenni, è arrivato il momento di eliminare definitivamente le cabine che devastano uno dei siti naturali più belli che abbiamo e che finora non siamo riusciti a valorizzare appieno. Oltre a nascondere il meraviglioso mare che la natura ci ha donato, le cabine di Mondello, soprattutto nelle ore serali e notturne, si trasformano in un vero e proprio accampamento dove tutto è permesso: ragazzi che si ubriacano sui tetti, rischiando ad ogni momento di cadere giù e rompersi l’osso del collo, i cortili che nel pomeriggio si trasformano in bische a cielo aperto per interminabili partite di poker ed altri giochi d’azzardo, di sera invece ospitano mega barbecue dove vengono cucinati sulla brace ogni sorta di cibo. Insomma, un quadro desolante che rischia di allontanare sempre di più i turisti, italiani e stranieri, che scelgono Palermo per le proprie vacanze perché attratti dall’unicità e dalla bellezza di Mondello. Adesso bisogna dire basta a tanto scempio: non è più possibile tollerare ulteriormente. Restituiamo la spiaggia ai palermitani creando lidi attrezzati a prezzi bassi, utilizziamo gli operai ex Gesip per la sorveglianza e la pulizia e finalmente la spiaggia diventerà un valore aggiunto per la città, come hanno fatto centri turistici importanti come Cefalù, Castellammare del Golfo e San Vito Lo Capo, luoghi dove il mare e la spiaggia sono a beneficio di tutti e non soltanto di pochissimi”.
“E’ stata trovata una soluzione in piena sintonia tra il mio assessorato, quello allo Sviluppo Economico, e quello all’Urbanistica del collega Gini, e sottolineo la condivisione che è riuscita ad avere in Commissione Bilancio e nella conferenza dei capigruppo del Consiglio Comunale”. Lo afferma l’assessore Giovanna Marano, commentando la soluzione individuata per dare l’avvio alla imminente stagione balneare. “La scelta delle concessioni onerose – afferma ancora Marano – era obbligata e giusta, in perfetta coerenza con quanto la Giunta aveva già stabilito nel predisporre il Piano di utilizzo del demanio marittimo”.
“Non sarebbe giusto parlare di piano tampone – replica l’assessore Giuseppe Gini ad alcune critiche – perché in effetti stiamo anticipando alcuni punti cardini del Pdum, che significa dare regole certe e trasparenti a tutta questa materia. Ora c’è solo da sperare che si possa arrivare nei tempi più brevi possibili alla definitiva approvazione del Piano di utilizzo del demanio marittimo, anche se siamo consapevoli che l’iter da seguire richiederà ancora del tempo. In ogni caso, nel 2015 tutto questo sarà risolto definitivamente”.
“Ritengo che la giunta abbia indicato la soluzione più equilibrata evitando di chiedere gli oneri arretrati e limitando il carico fiscale solo all’anno in corso. Peraltro, la cifra di 15 euro/metro cubo è la più bassa possibile e tutto il ricavato verrà destinato alla riqualificazione delle borgate marinare. Scelte chiare che traducono in pratica il nuovo corso dell’amministrazione comunale. Dal prossimo anno sarà tutta un’altra storia”. A dirlo il presidente della Prima commissione Juan Diego Catalano.