PALERMO – Crolla la produzione dell’olio d’oliva. La poca pioggia in autunno e inverno ha causato un calo produttivo di oltre il 50% e i prezzi sono più che raddoppiati.
“Il caldo ha bruciato la fioritura”
L’imprenditore olivicolo Manfredi Barbera, a margine della manifestazione ‘L’isola del tesolio’ nello Splendid Hotel La Torre di Palermo, ha detto: “Gli effetti dei cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti, oggi siamo a gennaio. Ci sono 24 gradi e tutti i bacini sono vuoti. Abbiamo avuto in autunno e inverno in tutto dieci giorni di piovosità. Questo caldo eccessivo, che si protrae dall’inizio dell’anno scorso, ha determinato il bruciarsi della fioritura“.
“L’olio come lo champagne Dom Pérignon”
“Veniamo da un’annata con un calo del 50% – ha aggiunto – ma se non piove gli alberi neanche faranno i fiori per l’anno prossimo e ciò significa non avere produzione. Già i prezzi sono più che raddoppiati. Tra qualche mese rischiamo di dover comprare l’olio come lo champagne Dom Pérignon. Ricerca, sperimentazione e innovazione devono essere le tre linee guida per arrivare alla soluzione. Da parte nostra abbiamo fatto il primo impianto di oliveto moderno, che funziona attraverso un grande lago che fa da riserva idrica così nel momento in cui ci vuole irrigazione di soccorso possiamo provvedere”.
I dati sui prezzi al consumo sono ormai allarmanti. “Stiamo perdendo quote di consumo – ha sottolineato Barbera – un consumatore abituato a comprare un litro d’olio a 5-6 euro oggi lo trova a 13-15 euro. La gente purtroppo sta tornando indietro verso gli oli di semi“.