PALERMO – L’autopsia non chiarisce i dubbi. E nessuno si aspettava il contrario. Almeno non in questa fase. L’esame autoptico conferma che Daniele Discrede, 42 anni, è stato colpito da quattro proiettili calibro 9. Due lo hanno raggiunto al torace, uno alla spalla e uno al braccio. Sembrerebbe, ma viene appena sussurrato, che i colpi potrebbero non essere stati sparati da distanza ravvicinata. Quanto non ravvicinata? Tanto da fare pendere la bilancia investigativa dalla parte dell’agguato piuttosto che della rapina finita in tragedia? Perché sono queste due le ipotesi in ballo. E un killer che vuole uccidere non si avvicina troppo alla vittima.
Gli uomini della Squadra mobile e il pubblico ministero Ennio Petrigni hanno a che fare con un delitto cruento. Cercano il movente. Ricostruire la dinamica di quanto accaduto sabato sera al civico 90 di via Roccazzo è fondamentale. Dal corpo di Discrede il responsabile della Medicina legale del Policlinico, Paolo Procaccianti, ha prelevato dei campioni di tessuto in corrispondenza dei quattro fori. Dalla quantità di polvere da sparo presente si potrà stabilire con maggiore certezza la vicinanza della pistola che ha esploso i colpi. Il corpo di Discrede, però, è stato lavato. Un gesto di pietà che potrebbe rendere più complessi gli accertamenti.
Le indagini partono dalla drammatica scena che una coppia di vicini di casa per primi si sono ritrovati davanti. Dopo avere sentito il rumore sordo dei colpi sono scesi in strada. Nel piazzale antistante l’ufficio del supermercato “L’isola del Risparmio” Discrede aveva il torace pieno di sangue. La motocicletta era per terra. Come il casco e i tre bossoli dei proiettili che non hanno raggiunto il commerciante. A pochi metri di distanza c’era la figlia. In lacrime. Quando sono arrivati i soccorsi gli assassini erano ormai fuggiti. Tre uomini. Incappucciati. Due sono scesi dalla Citroen C4 dove li aspettava un terzo uomo. Dopo il delitto la macchina è stata ritrovata bruciata lungo la strada che conduce a Bellolampo. “Sto morendo, sto morendo”, ha detto Discrede facendo riferimento al borsello con i 4500 euro dell’incasso che i tre si sono portati via.
All’inizio sembrava una rapina finita male, ora ci sono tanti dubbi. Si era parlato di una possibile reazione di Discrede, ma è un particolare che è diventato sempre più inconsistente. Un commando di tre persone contro un uomo solo, e per giunta in compagnia della figlia di 8 anni, avrebbero potuto avere vita facile senza bisogno di esplodere colpi. Senza bisogno di ammazzarlo quell’uomo. E allora per gli investigatori diventa inevitabile cercare un movente. Si scava negli affari e nella situazione economica della vittima. In quella decisione, maturata alcuni mesi fa, di chiudere la società che gestiva l’ingrosso di bibite “New cash and carry” per cederlo a due nuovi soci, che hanno cambiato il nome in “L’Isola del risparmio”, che ma hanno deciso di non privarsi della conoscenza del settore di uno come Discrede che le bibite a bar e ristoranti le vendeva da una vita.
Quali debiti aveva accumulato? Non aveva onorato impegni economici? Qualcuno aveva messo gli occhi sul suo giro di affari? Discrede non ha ceduto a delle pressini? Gli interrogativi sono tanti e si finisce per dovere scavare nella vita privata della vittima. Anche questo è inevitabile, quando si cerca un movente che finora non c’è. I funerali di Discrede saranno celebrati domani, alle 11 a San Giovanni Apostolo, la chiesa del Cep e non a Passo di Rigano, come all’inizio avevano pensato i commercianti. Quei commercianti che continuano a ripetere che “Daniele era un grande lavoratore”.