BARCELLONA POZZO DI GOTTO – Il giudice del tribunale di Potenza, Antonello Amodeo, ha condannato stamattina a 30 anni di carcere i barcellonesi Basilio Condipodero 46 anni, Salvatore Di Salvo, 55 anni e Giovanni Rao 59 anni. Assolto invece il collaboratore di giustizia Carmelo D’Amico, 48 anni.
Tutti erano imputati, in concorso con Stefano Genovese, già condannato in precedenza per gli analoghi fatti, dell’omicidio dell’autotrasportatore Carmelo Martino Rizzo, 27 anni, avvenuto a Lauria il 4 maggio 1999, in una piazzola di sosta dell’autostrada A2 Salerno-Reggio Calabria, mentre il giovane si trovava all’interno del proprio autoarticolato.
L’omicidio in Basilicata
Di Salvo e Rao furono considerati dagli inquirenti ideatori e mandanti del delitto. Per tutti vi era l’aggravante di aver commesso l’omicidio per agevolare l’attività di un’associazione mafiosa – la famiglia barcellonese – punendo una persona, che, avendo contribuito al furto di un mezzo di lavoro ad una ditta che pagava il pizzo alla cosca mafiosa, avrebbe interferito negli interessi economici del clan. Le indagini sull’omicidio furono coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza. Condipodero è stato difeso dagli avvocati Giuseppe Lo Presti e Diego Lanza, Di Salvo dagli avvocati Tommaso Calderone e Tino Celi, Rao dagli avvocati Francesco Scattareggia Marchese e Tommaso Autru Riolo e D’Amico dall’avvocato Antonietta Pugliese. Il giudice ha disposto il risarcimento del danno, fissando una provvisionale di 50mila euro, ai familiari dell’autotrasportatore, costituiti parte civile con gli avvocati Filippo Barbera, Gaetano Pino e Santino Trovato.